A presentare gli eventi, nell'Italian Government Tourist Board una delegazione composta dall'assessore regionale, Fabio Paparelli, dal direttore artistico di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta e da Renzo Arbore, testimonial d'eccezione e presidente del festival musicale umbro. In questi giorni, il famoso club Birdland ha ospitato una rassegna dedicata ai jazzisti italiani e alla gastronomia umbra. Ha iniziato Paolo Fresu che si è esibito con la sua tromba, accompagnato da Uri Caine al piano. Subito dopo, è stato il turno dello Stefano Bollani Trio con Bollani al piano, Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria. A chiudere la rassegna, l'Enrico Rava Quintet Tribe con Rava alla tromba, Gianluca Petrella al trombone, Giovanni Guidi al piano, Gabriele Evangelista al basso e Fabrizio Sferra alla batteria. Un vero e proprio assaggio insomma di Umbria Jazz (in programma a Perugia dal 5 al 14 luglio) che è stato accompagnato dai sapori enogastronomici dell’Umbria. Durante i concerti infatti, si è potuto gustare una cena a base di prodotti umbri.
“Ormai abbiamo una tradizione di rapporti con gli USA – ha detto a La Voce di New York Carlo Pagnotta – Dal Bluenote al Birdland alla Town Hall, abbiamo portato i nostri musicisti nei luoghi più importanti della scena jazz americana. Inoltre da 28 anni il Berklee College of Music di Boston offre lezioni a più di 250 studenti nei giorni dell'Umbria Jazz. È vero che l'America è e rimane la patria del jazz, ma, a differenza di qualche anno fa quando le star erano esclusivamente americane, ora anche l'Europa ha il suo ruolo nel panorama del jazz e possiamo dire con orgoglio che l'Italia ha il suo top Italian jazz. Quest'anno portiamo a New York Bollani, Fresu e Rava che sono tre di tanti importanti musicisti jazz italiani”.
Entusiasta sostenitore del jazz made in Italy, riferisce sempre la Voce di New York, anche Renzo Arbore che non si è mai stancato di ripetere che gli italiani hanno contribuito alla nascita di questo genere musicale. Una storia che Arbore racconta nel suo documentario ”E fu subito Jazz”, proiettato all'Istituto Italiano di Cultura.
Ma se il jazz ha giocato la parte del leone, l'Umbria ha messo in vetrina anche altre sue famose tipicità. A partire dalle raffinate ceramiche dell'artista Michele de Lucchi che sono state in mostra, nelle sale dell'Italian Trade Commission. Ed ovviamente vino e cibo, protagonisti di Board un workshop rivolto agli operatori del settore turistico e dedicato alla scoperta e conoscenza della cultura e dei sapori umbri che si è svolto all’Italian Government Tourist Board. Nel corso dell’incontro è stata anche presentata la nuova offerta digitale sviluppata dalla Regione Umbria, pensata per migliorare e facilitare l'esperienza dei turisti. Diciannove applicazioni e sette e-book che accompagnano il visitatore e chiunque sia interessato a scoprire le ricchezze di questo territorio in un viaggio che copre i sentieri francescani, le vie del vino, i percorsi ciclabili, le città d'arte e le molte altre esperienze che l'Umbria ha da offrire.
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