(ASI) Sarà un'edizione all'insegna della Creatività quella del ventiseiesimo Salone del Libro che, anche quest'anno, si vedrà spalancare le porte del Lingotto di Torino.
Dal 16 al 20 maggio nel centro fieristico del capoluogo piemontese tornerà in scena la cultura attraverso una rinnovata capacità progettuale (aree dedicate all'International Book Forum, al Bookstock Village, all'Incubatore, alla Lingua Madre, al Book to the future, Adpt Lab, Adotta uno scrittore, Nati per Leggere, Dimensione Musica) e una particolare attenzione ai piccoli editori a cui sarà riservato lo spazio dell'Agorà.
Massiccia sarà la presenza delle regioni italiane ma il valore aggiunto di questa edizione del Salone sarà rappresentato dalla Regione ospite, la Calabria. Presenti con i rispettivi stand anche l'Abruzzo, le Marche, il Piemonte, la Puglia, la Sardegna, l'Umbria e il Veneto.
In questa edizione della fiera internazionale del libro si è scelto di puntare sulla creatività per inviare un chiaro messaggio di speranza e di fiducia in una ripresa economica e culturale del Paese. E proprio nel concetto di 'creatività' è racchiuso il fattore di innovazione esteso ai vari campi del vivere sociale, quali l'economia, la finanza, le scienze, l'architettura, l'arte contemporanea, la creatività in cucina, l'imprenditorialità giovanile, la creazione letteraria.
Quest'anno sarà una bandiera dell'America Latina a sventolare fra i padiglioni del Salone del Libro. Largo spazio infatti sarà riservato alla cultura cilena rappresentata dalle penne più amate nel nostro Paese, come Isabelle Allende, Roberto Bolano, Francisco Coloane, Alejandro Jodorowsky, Luis Sepùlveda, Marcela Serrano, Antonio Skarmeta.
Le altre 'bandiere' straniere a cui verrà data la possibilità di diffondere la cultura del loro territorio saranno l'Albania, l'Arabia Saudita, la Finlandia, la Guinea, la Lituania, il Perù e la Romania.
In occasione dei 150 anni dalla nascita di Gabriele D'Annunzio, inoltre, il Salone omaggerà uno dei maggiori esponenti del Decadentismo italiano con una serie di mostre, dibattiti e letture.
E accanto alla letteratura di 'ieri' non potrà mancare la cultura letteraria di 'oggi'. Fra i nomi importanti del panorama internazionale compaiono quelli di Jérôme Ferrari, il francese di origini corse vincitore dell’ultimo Prix Goncourt, e dell’ungherese Péter Esterházy, che proprio al Lingotto riceverà il Premio Mondello Internazional. Da segnalare anche la presenza di David Grossman e la partecipazione, fra gli autori italiani, di Simonetta Agnello Hornby, Lorenzo Amurri, Stefano Benni, Daria Bignardi, Daniele Bresciani, Massimo Carlotto con Marco Videtta, Donato Carrisi, Cristina Comencini, Fulvio Ervas, Paolo Giordano, Massimo Gramellini.
In un clima di grandi aspettative, gli organizzatori del Salone del Libro preannunciano un'edizione allegra, festosa e interattiva. Lo stesso direttore della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Ernesto Ferrero, ha dichiarato: “La crisi del Lingotto non si vedrà... Lo spirito del Salone del Libro sarà quello di ritrovare il gusto della sfida intellettuale, tornare a creare progetti di ampio respiro basati sulla cultura, per rilanciare un Paese che da troppo tempo ha smesso di pensare il proprio futuro accontentandosi di vivere alla giornata … La cultura è stata fin qui consapevolmente rimossa da tutti i governi che si sono succeduti …” Per cambiare il corso delle cose è necessario “fare sistema ed esercitare un pressing asfissiante, finché chi avrà responsabilità al governo non avrà preso atto che la cultura è una questione primaria.” Un invito ad investire sulla ricerca, perché un Paese che non cresce culturalmente è destinato a spegnersi. E quale migliore occasione della Festa del Libro per ribadire tale concetto?!
Maria Vera Valastro – Agenzia Stampa Italia