(ASI) Sono passati 17 anni da quando Simba conquistò bambini e adulti con la sua tenera e intensa storia.
Allora il Re leone fu una svolta perché il computer ebbe un ruolo fondamentale, rispetto ai classici fatti a mano. Oggi viene riproposto nella versione 3D e onestamente devo riconoscere che è ancor più emozionante. La storia la conosciamo ormai tutti, una generazione è cresciuta guardandolo tante volte e ora quei bambini che a occhi spalancati si facevano trasportare dai vari Simba, Nala, Timon e Pumba ora vanno all’università o lavorano e sono diventati grandi, ma io, che ero tra quei bambini, mi sono commosso ancora, forse più di allora. Sembra proprio di entrare dentro il film, con gli uccelli della Savana che sembra che ti volano accanto, la pioggia torrenziale che ti bagna, la carica degli gnu che sembra travolgerti realmente, la morte di Mufasa e il meraviglioso finale sono amplificati nell’intensità. La Disney ha visto lungo e questa riproposizione alle nuove generazioni si preannuncia come un ottima mossa di mercato, perché molti grandi non rinunceranno a fare un salto indietro nell’infanzia e tornare per 90 minuti bambini, anche perché ne vale la pena. Il re leone ha un qualcosa di magico e con la sua nuova veste in 3D non fa altro che adeguarsi ai tempi seppur fosse già un capolavoro dell’animazione, che ci insegna ancora una volta, soprattutto in questi tempi diffili, che cosa sia l’amore tra un padre e un figlio.
Voto: 10.
Reazione della sala: divertimento, commozione, applausi.