(ASI) Dopo Luca Marinelli con Martin Eden, l’Italia vince ancora la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino, per «Padrenostro» (di cui è anche coproduttore). Favino si conferma in un momento artistico straordinario e questo stranissimo 2020 lo incorona nuovamente come miglior attore italiano, dopo il primo David di Donatello come attore protagonista per Il traditore di Marco Bellocchio e il Nastro d’Argento e il premio Flaiano per Hammamet di Gianni Amelio.
Da Buscetta a Craxi fino ad arrivare al vicequestore e dirigente dell’Antiterrorismo, Alfonso Noce (padre del regista Claudio) ucciso nel 1976, per mano dei Nap, Nuclei Armati Proletari, in cui morirono il suo autista e un membro del commando, ucciso dal fuoco amico.
Favino, con la sua simpatia, commenta così la sua vittoria:
«Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita. Come ha detto una persona speciale che ha lavorato a questo film, quando si gira un film è come se nascesse una stella. Dedico questo premio ai milioni di schermi che si accenderanno, alla luce che si propagherà, al brillare degli occhi nel buio».
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia
Foto presa dal profilo ufficiale facebook La Biennale di Venezia