(ASI) Venezia è stato un successo ed è un punto di partenza. Qualcosa nel cinema italiano sta cambiando e si sta muovendo in profondità. Ci sono tanti Festival in Italia, forse troppi, ma si stanno distinguendo anche giovani direttori artistici di realtà decisamente interessanti.
Pedro Armocida, direttore Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, Valerio Carocci, Presidente Ass.ne Piccolo Cinema America, Boris Sollazzo, co-direttore Ischia Film Festival, Daniele Urciuolo, direttore artistico di Formia Film Festival e vice direttore di Catania Film Fest ne sono un esempio e hanno dialogato su quello che funziona e no nel mondo dei Festival in un interessantissima tavola rotonda organizzata da Fabrique de Cinema e diretta da Elena Mazzocchi.
Quello che è emerso dalle comuni esperienze dei giovani protagonisti del nuovo cinema italiano è che bisogna puntare a Festival di qualità, ingegnandosi affinché non ci siano contenitori generali vuoti, volti al procacciamento di fondi. Il pubblico e la qualità del pubblico sono fondamentali per una buona riuscita di un Festival e anche per formare lo spettatore, che se guidato, può dare importanti contributi agli organizzatori. I nomi degli ospiti e la qualità dei film sono fondamentali, ma non vanno tralasciati dettagli, quali le location, che da contenitore possono anche diventare contenuti importanti. A tal proposito vale menzionare l’esperimento riuscitissimo in piazza san Cosimato a Roma, che ha portato un cinema all’aperto di qualità nel Rione di Trastevere, molto apprezzato dal pubblico, ma incredibilmente senza sostegno dalle istituzioni locali.Spesso, infatti, sono proprio i direttori artistici con il loro staff a portare cultura e spettacolo, laddove il territorio non offre risorse o non ha gli strumenti adeguati.
Straordinario è il lavoro di Daniele Urciuolo che dopo aver creato un’interessantissima realtà nella sua Formia, sta contribuendo a far crescere Catania con innovative strategie di fund rising e marketing.
Dall’innovazione alla tradizione che si consolida a Pesaro, che mantiene sempre anche sotto l’attenta guida di Pedro Armocida, uno sguardo al cinema indipendente e di qualità.
Questi pionieri ce la mettono tutta in nome del cinema, anche stringendo la cinghia e affrontando difficoltà come quelle che dovrà affrontare a Boris Sollazzo all’indomani del terremoto a Ischia per mantenere un forte trend come le edizioni passate.
A conclusione dell’incontro è intervenuto il prof. Giorgio Gosetti, direttore della Casa del Cinema, guru dei Festival, che ha ravvisato anche lui l’abbondanza di Festival e premi, ma nello stesso tempo non bisogna trascurare quelle piccole realtà, alcune delle quali con mezzi ridotissimi riescono a fare cose straordinarie. Le teste, dunque, ci sono, forse come anche ha ribadito Gosetti, servirebbe uno svecchiamento e concretizzare il classico “largo ai giovani”.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia