(ASI) Paolo Villaggio non c’è più, ma il ragioniere Ugo Fantozzi nonostante sia andato in Paradiso, sia ritornato e sia stato infine clonato, continua a far sentire la sua voce. La voce di Fantozzi è il docufilm realizzato dal regista, nonché noto e apprezzato critico, Mario Sesti che fa un viaggio nel mondo di Fantozzi attraverso i vari compagni di viaggio delle sue disavventura tra cui la signora Pina (Milena Vukotic), il megadirettore (Paolo Paoloni), Mariangela Fantozzi (Plinio Fernando) e sotto la supervisione degli stessi figli del maestro Villaggio, Piero ed Elisabetta.
Prodotto da Daniele Liburdi, Massimo Mescia, in collaborazione con Pepperpot, Piero e lo stesso Paolo Villaggio, è un omaggio al genio del grande Paolo.
Non mancano anche contributi di intellettuali e grandi artisti quali Dario Fo, Roberto Benigni, Lino Banfi, Renzo Arbore, Marco Travaglio, Maurizio Costanzo e tanti altri. Grande spazio ci sarà per Clemente Uckmar, la controfigura di Villaggio in tutti i film di Fantozzi che svelerà alcuni retroscena interessantissimi e per la prima volta verrà fuori dall’ombra del suo ruolo.
L’uscita che sarà a fine autunno svelerà qualche chicca sull’amato ragioniere, come ad esempio l’assunzione.
A Venezia è stato accolto con curiosità e da una parte c’è soddisfazione per la riuscita del lavoro da parte del gruppo di lavoro e malinconia perché, come ha dichiarato il regista Mario Sesti: “l’unica persona che non lo potrà mai vedere sarà il suo protagonista che alla fine avrebbe potuto avere la libertà di dire: -Questo film è una cagata pazzesca!-.
Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia