(ASI) Ritorna nelle sale cinematografiche Checco Zalone. Con il suo 'Quo Vado' sta sbancando i botteghini di tutti i cinema italiani. Con ben 37,5 milioni di incassi in 6 giorni risulta tra i migliori successi degli ultimi anni insieme al precedente film 'Sole a catinelle'. Eppure la trama non ha niente di speciale, se paragonato alle precedenti pellicole del comico pugliese.
Checco è un dipendente statale a tempo indeterminato presso l'ufficio provinciale caccia e pesca, fidanzato con Agata e 'coccolato' dai genitori con cui ci è molto legato. Fin da piccolo è stato cresciuto con l'idea di avere il posto fisso di lavoro, che comporta sicurezza economica e sociale. Ma il castello perfetto di Checco cade non appena esce il decreto legge sulle abolizioni provinciali. Pur di non perdere il posto fisso decide di girovagare per l'Italia, con l'aiuto del senatore Nicola Binetto non cede alle provocazioni della 'liquidatrice' Sironi. Dopo varie resistenze, il protagonista viene trasferito al polo nord, presso una stazione scientifica e di ricerca. Checco conoscerà Valeria e si innamoreranno. Ma altri trasferimenti voluti dalla Sironi porteranno il comico prima in calabria ed infine nell'africa più selvaggia ad assistere la nascita di sua figlia.
Con il suo quarto film, Zalone non rinuncia al suo modo di fare cinema. La sua personalità e comicità possono reggere anche le trame più scontate, senza mai levare risate al pubblico. Dopo l'ambientazione 'spartana' di sole a catinelle nelle desertiche colline molisane, Zalone per 'Quo Vado' ha deciso di variare le località, senza fermarsi in un unica. Passiamo dal freddo polo nord alla calda Calabria, dalla Val di Susa fino a Bergen in Norvegia. Non mancano i riferimenti e le critiche del nostro sistema italiano, mettendo in risalto le problematiche del nostro paese. Ancor più rilevante è il confronto che vuole dare quando Checco risiede con Valeria in Norvegia. Il paese scandinavo risulta per il protagonista un'oasi di pace, dove non esiste usare il clacson nei semafori, superare file negli uffici e fare atti vandalici. Checco si converte a questa filosofia del nord, ma la resistenza sarà minima non appena vedrà Sanremo in televisione, il che riporterà in lui la vena di 'Cafone' italiano. Seppur sia molto esagerato per scopi comici, Zalone porta un messaggio chiaro e reale, dove noi italiani risultiamo superficiali caotici e non sempre affidabili.
Tutto questo viene confermato anche quando la scena si sposta in Calabria. Come in 'Sole a Catinelle', Zalone prende in giro le problematiche del sud traendone linfa vitale per battute e sketch apparentemente divertenti ma al quanto reali. Seppur la cosa porti un immagine negativa, bisogna sempre guardare il lato comico che mette d'accordo tutti e può solo far capire cosa c'è da migliorare nel nostro paese.
Zalone non tralascia altre problematiche come la Tav o l'accoglienza dei profughi.
La presa in giro del sistema italiano è diventato un vero codice della comicità italiana già visto nei suoi precedenti lavori e in altri film come 'Italiano medio' di Maccio Capatonda. Ma tralasciando le varie critiche che porta, la pellicola risulta gradevole e divertente, quello che serve per passare due ore di relax in una sala cinematografica.
Aspettando l'ultimo giorno di programmazione per scoprire quali record può superare, 'Quo Vado' risulta l'ennesimo successo per Checco Zalone, dimostrandosi tra i comici italiani più attivi e simpatici del momento.
Carlo Sampogna – Agenzia Stampa Italia