(ASI) Fece discutere al Festival di Roma, quando Julianne Moore rispose a Berlusconi a proposito della sua affermazione “almeno non sono gay”. La storia centra il tema dell’omosessualità, o meglio della relazione tra due donne. Seppur premiata a Roma, la Moore non riceve la Nomination, che la conquista il bravo Mark Ruffalo. Il film è candidato anche per la sceneggiatura originale.
Nic e Jules sono due donne che costituiscono una coppia di fatto. Entrambe hanno poi ricorso all’inseminazione artificiale usando uno stesso donatore. E’ sicuramente una famiglia particolare e che di certo crea qualche difficoltà e imbarazzo ai due figli. Ma può un figlio sapendo che lì fuori da qualche parte c’è il padre biologico resistere alla tentazione di mettersi in contatto con lui? Ovviamente no e seppur con qualche perplessità Paul accetta e verrà incantato dai due ragazzi (Joni e Laser) e riempiranno la sua vita un po’ vuota e priva di responsabilità. I ragazzi lo presenteranno alle madri e se Nic, medico severo e rigida madre, lo metterà in difficoltà, Jules (Julianne Moore), più dolce, con tanti interessi inizierà una speciale amicizia che complicherà le cose. E’ una commedia divertentissima, dove la Moore esalta tutte le sue qualità di attrice internazionale, e che permette però di riflettere sulle conseguenze della fecondazione assistita e su come può vivere una famiglia con due madri e nessun padre. Non esprimo giudizio, questo spetterà a voi in base a quello che pensate e che vedrete, quello che mi limito a consigliarvi è di andare a vedere questo film, che per ora ha fatto parlare più per le parole che ha usato la Moore nei confronti di Berlusconi in merito alla frase: “Meglio apprezzare le belle ragazze che essere gay”. Contenuto, humor, ottimi attori assicurano una piacevole visione.
Voto film: 8
Voto attore non protagonista (Mark Ruffalo): 8
Voto attore protagonista (Annette Bening): 7
Voto sceneggiatura originale: 8.
Reazione della sala: applauso convinto.