(ASI) Perugia,11 Luglio-Con uno striscione su cui reca la scritta"La regione Umbria odia i disabili,assegno di cura subito",Casapound affianca questi ultimi nel presidio da loro indetto sotto il palazzo della regione,con il quale si chiede una revisione della regolamentazione dell'assistenza domiciliare.
"Ci stiamo occupando da tempo da questo problema"-afferma Cpi Umbria- facendo inserire la richiesta di modifica della legge sull'assistenza ai disabili nei programmi elettorali ed allestendo dei banche tti informativi su cui sensibilizzare i cittadini.
Quest'azione svolta a sostegno di una protesta organizzata dai disabili stessi vuole ribadire quello che è un punto fondamentale del nostro programma.
Si tratta in pratica di effettuare alcune modifiche regolamentari che disciplinano le modifiche di accreditamento delle strutture(quasi sempre gestite da Coop),che offrono servizi di assistenza disabili.
Tali servizi sono di vari tipi e vanno dall'assistenza domiciliare alla rieducazione fisica e all'inserimento nel mondo lavorativo.Quasi tutti i regolamenti di accreditamento(il meccanismo secondo il quale il comune stabilisce che quella Coop sarà l'erogatrice di uno dei servizi previsti),individuano i criteri ed i punteggi che poi conducono alla gara di affidamento del servizio.
Noi dobbiamo affermare la priminenza dell'utente rispetto all'erogatore del servizio e,per far questo,dobbiamo affermare che l'accreditamento(la quantità che andrà alla struttura a prescindere dal servizio offerto o dal numero di utenti che la frequantano)va diretto al disabile e non a chi lo assiste.
In sostanza,se il comune stabilisce che per l'assistenza doiciliare il costo orario è di 20 euro e che quel disabile ha diritto ad 8 ore al giorno di assistenza il comune dovrà erogare 160 euro alla famiglia che ha in carico il disabile,non alla coop che ha precedentemente vinto il bando per l'accreditamento.Sarà poi la famiglia che stabilirà quale coop,associazione o altro fornisce il migliore servizio di assistenza domiciliare e potrà stabilire che il genitore è la persona piu' idonea a far questo.
"Si tratta di una proposta rivoluzionaria in uno dei settori piu' lucrativi e monopolizzati"-conclude Casapound-"anche e soprattuto a discapito degli utenti finali che sono i disabili e le loro famiglie".Ovviamente il meccanismo non cambia in caso di servizi diversi dall'assistenza domiciliare(SAISH).Se parliamo di recupero fisico avremmo la famiglia in possesso di un bonus che potrà spendere tra un ventaglio di strutture in possesso dei requisiti per offrire quel servizio e sarà scelta dal disabile quella che fornisce il miglior servizio per lui.
Oggi funziona al contrario:è il comune ad indicare alla famiglia a quale centro rivolgersi".