(ASI) E' datato 29 giugno l'articolo di Micropolis (inserto umbro de Il Manifesto) che colpisce duramente le ricerche del Centro Studi Nadir in merito al passato, non particolarmente onorevole, di alcuni dirigenti della Brigata garibaldina "Antonio Gramsci".
Il pezzo, firmato da Salvatore Lo Leggio, propone una teoria complottista che, secondo il redattore di Micropolis, avrebbe come scopo ultimo il rovesciamento del potere del PD a Terni.
Marco Petrelli, curatore di Nadir: "Sarà una risata che vi seppellirà, sosteneva Mikhail Bakunin. La massima anarchica ben si adatta alla situazione: di fronte all'impossibilità di argomentare con correttezza e senso critico, si preferisce costruire una tesi spionistica, tirando in ballo soggetti ed organizzazioni tra loro molto diversi per scopi e natura".
Petrelli fa riferimento alle parole spese per attaccare Il Giornale dell'Umbria, l'avvocato e storico Marcello Marcellini e la Curia ternana.
"Il Giornale dell'Umbria - prosegue Nadir - si è limitato a rendere pubblica una ricerca, fondata non su fandonie ma su documenti d'archivio. seguendo una linea editoriale di correttezza dell'informazione; la Curia, invece, non rientra nell'attività del Centro Studi, poiché mai abbiamo intrattenuto rapporti con il vescovo Paglia o con i suoi sottoposti".
Lo Leggio, in un crescendo di astiosità, colpisce anche Marcello Marcellini e le sue tesi, definite illazioni.
Conclude Petrelli: "Le tesi possono essere confutate, non demonizzate tout court. Quello di Lo Leggio non è una contro argomentazione, solo un basso tentativo di svilire chi ritiene opportuno gettare luce sul passato, ancora poco noto, di Terni.
Tuttavia, saremmo curiosi di sapere come Micropolis giustificherà affermazioni del genere: un conto è ipotizzare un'unità d'intenti tra storici, giornalisti e prelati, un conto è darlo per certo, senza provarlo e riparandosi dietro la libertà d'informazione".