L’ordinanza della II sezione del Tribunale civile crea di fatto un precedente unico. Il giudice sentenzia in sostanza che i campi nomadi sono discriminatori. La sentenza definitiva si avrà entro dicembre. Il Comune di Roma comunque non ci sta ed è pronto a fare ricorso, che sarà pronto entro martedì prossimo come spiegato dalla Belsito. L’avvocato Andrea Mignanelli dell’avvocatura capitolina ricorda che il provvedimento ha del contraddittorio perché: “A maggio il Consiglio di Stato si era espresso in maniera completamente diversa. Ci ha autorizzato ad andare avanti con la realizzazione del campo de La Barbuta perché ritenuto idoneo”. Di diverso avviso, come dicevamo il Tribunale che vede nei campi rom una discriminazione.
La Belviso ha inoltre detto: “Ci sono addirittura senzatetto italiani. Nella sentenza si dice che non si danno le stesse disponibilità ai rom rispetto agli altri cittadini e questo è un fatto discriminante, quindi bisogna dargli le case popolari. Ma non si può chiedere al Paese di creare una corsia preferenziale per i nomadi. Ci sono italiani e stranieri in lista da anni, parliamo di circa 30mila persone. Se i rom vogliono le case popolari si possono mettere in fila”.
In merito alla sentenza il Vice sindaco ha detto: “Nutro troppo rispetto per la magistratura. Credo però si tratti di un atto miope di un magistrato che non si è reso conto. Io sono disponibile ad accompagnarlo nei campi rom abusivi, fargli vedere quei bambini che giocano tra fogne e topi, senza elettricità, acqua potabile e servizi igienici”.
Davide Caluppi –Agenzia Stampa Italia