(ASI) Il presidio organizzato dalla comunità siriana residente in Italia per sostenere il presidente Bashar al Assad si è svolto, in piazza SS. Apostoli, a Roma, sotto un domenicale sole accenno di primavera - quella vera, mite e mediterranea, non quella elucubrata con partigianeria dai giornalisti occidentali e da loro stessi collocata in Medio Oriente circa un anno fa.
Consistente (nell'ordine di circa ottanta persone) la presenza di siriani, i quali, appassionati, colorati e rumorosi, hanno intonato cori in favore del presidente Assad e contro le ingerenze straniere in Siria. Ma non sono mancati i partecipanti italiani, intenti a manifestare il proprio appoggio al popolo siriano e a dissociarsi dalle "notizie tendenziose diffuse dai media occidentali", finalizzate ad "imbonire l'opinione pubblica" e a "preparare il terreno ad un futuro intervento militare americano in territorio siriano".
Durante il presidio si sono avvicendati al microfono una serie di interventi da parte di varie personalità, tra le quali spicca quella di Jamal Abo Abbas, presidente della Comunità siriana in Italia, il quale ha invitato i cittadini italiani a rifiutare le opinioni "confezionate dai media mercenari" su quanto sta avvenendo in Siria, affermando che si tratta di una nazione sovrana ed in quanto tale ha diritto ad autodeterminarsi. Lo scopo di chi "trama dall'esterno intorno alla questione siriana" è quello di "dividere il Paese per mezzo di questa devastante guerra civile". Abo Abbas ha poi ricordato la tradizione “laica e tollerante” della Siria, oggi minacciata da scenari che potrebbero palesarsi a seguito dell’attuale crisi. Molto applaudito e accompagnato da cori di affetto, ha presenziato la manifestazione anche il novantenne Monsignore Hilarion Capucci, arcivescovo cattolico d'origine siriana che da sempre si batte in difesa delle aspirazioni dei popoli mediorientali e contro le azioni belliche israeliane e occidentali in quei territori. Il suo intervento, incentrato sulla "trasversalità confessionale" dei sostenitori del governo siriano, ha riscosso molto successo.
Da registrare, con rammarico, la quasi totale assenza di giornalisti italiani. Questo tipo di censura, applicata scientemente nei confronti di una sola fazione da parte dei media, altro non fa che dare adito a coloro i quali accusano la stampa e la tv di essere asservite ai diktat delle potenze occidentali che tramano contro Bashar al Assad.
Federico Cenci Agenzia Stampa Italia