(ASI) In Italia le “Aree Interne” sono il 60% del territorio, 4000 piccoli comuni e 13.5 milioni di abitanti. Sono la parte più vulnerabile del Paese, sempre più a rischio di abbandono. Può il turismo essere una soluzione strategica per cambiare le loro sorti?
“Certo che sì. Parliamo ovviamente di un turismo “green & slow”, sostenibile e a basso impatto ambientale, diluito nell’arco dell’anno. Le Aree Interne italiane hanno straordinari punti di forza: hanno un grandissimo patrimonio naturalistico, artistico e culturale (poco noto agli stessi residenti), hanno conservato usi e costumi senza “addomesticarli” per i turisti, sono posti tranquilli, non congestionati, verdi, con l’aria buona, si mangia bene e spesso a km zero. Potenzialmente, sono mete molto accattivanti per i turisti in cerca di un’Italia non da cartolina e anche per i nomadi digitali.”
Cosa manca allora alle Aree Interne per innescare un processo di sviluppo dal punto di vista turistico?
“Le progettualità locali di certo non mancano: noi abbiamo incontrato tantissime iniziative coraggiose, utili, creative, d’impatto per il territorio. Il fatto è che spesso queste iniziative restano isolate e non riescono a farsi trovare nel grande mare del web. I campanilismi non aiutano a creare rete, che è invece fondamentale per “far sentire la propria voce” e presentarsi come territorio accogliente e con una propria identità. Ci sono ovviamente anche dei problemi strutturali che sono la causa prima del progressivo abbandono delle Aree Interne: scarsi collegamenti, scarsi servizi per i residenti (scuole, strade, negozi, sanità, cultura), poche opportunità di lavoro. È necessario intervenire anche su questi fronti, ma non solo per accogliere i turisti: questi interventi strutturali hanno impatto prima di tutto sulla comunità locale e migliorano la qualità della vita dei residenti! È proprio questo che intendiamo quando diciamo che il turismo è il mezzo e non il fine.”
SharryLand è nata da queste premesse. Quali soluzioni propone per le Aree Interne?
“Siamo partiti proprio da una analisi di “cosa manca” per dare una risposta sistemica e inclusiva. Ci piace dire che oggi SharryLand è il “cuore digitale” di ogni progetto di rete territoriale che miri alla ripresa e alla resilienza, usando come leva la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale. Abbiamo voluto creare un sistema di messa in rete che agisce su più livelli: locale, nazionale, tematico. Ed è una rete che nella sua forma più semplice e spontanea si costruisce da sé, con la partecipazione di tutti, grazie alla geolocalizzazione e all’indicizzazione. Alla base della rete ci sono le Meraviglie (cioè il patrimonio naturalistico e culturale delle Aree Interne). Intorno alle Meraviglie si aggrega tutto ciò che crea l’identità del territorio: gli eventi, gli operatori locali e le esperienze, i prodotti tipici, i servizi offerti direttamente da loro. Questa è la base. Poi, da questo tessuto e da un progetto strategico condiviso con gli attori del territorio (Comuni, Gal, aziende, associazioni, fondazioni) nascono i “Land”, le nuove destinazioni turistiche locali. E qui il nostro ruolo è anche e soprattutto di accompagnamento del territorio - anche coinvolgendo partner specializzati - nella progettazione dell’offerta turistica, nella messa a terra del progetto e nella sua promozione.”
Quindi SharryLand non è un catalogo ma una sorta di ecosistema delle Aree Interne. Dal punto di vista tecnologico, cosa ha comportato questo approccio?
“Il concetto di ecosistema è proprio quello che ci rappresenta meglio. Abbiamo iniziato progettando una infrastruttura tecnologica e una piattaforma (SaaS) scalabile e all’avanguardia, fruibile sia da browser che con la App. Il primo obiettivo è stato creare un sistema wiki per la digitalizzazione e narrazione collettiva delle Meraviglie; abbiamo aggiunto un motore di ricerca geolocalizzato, un sistema di registrazione degli utenti per costruire la community di “Cercatori di Meraviglie”, un marketplace per la vendita diretta di esperienze, prodotti e servizi. Infine abbiamo sviluppato il sistema multilingua per aprirci all’Europa e al mondo e gli strumenti social di condivisione e di gamification per coinvolgere la community.”
In che modo Sharryland è diversa dalle altre App turistiche?
“Primo, perché non è una semplice vetrina turistica ma è una community che crea ponti tra residenti e visitatori. Secondo, un mix di strumenti integrati come il nostro e su scala nazionale non l’abbiamo trovato da nessun’altra parte. Terzo, ad oggi non c’è nessun’altra App dedicata alle Aree Interne a livello nazionale. Quarto, è un progetto inclusivo, che cresce dal basso e con la partecipazione di tutti.”
Nella pratica, per gli utenti finali, SharryLand è la “Mappa delle Meraviglie dell’Italia da scoprire”. Come funziona questa Mappa delle Meraviglie?
“Per il viaggiatore, il turista di prossimità, il residente, SharryLand è la App dove trovare ispirazioni e mete insolite fuori dai classici circuiti turistici, esperienze proposte dalle guide locali, prodotti tipici dell'enogastronomia e dell’artigianato, e una Community di “Cercatori di Meraviglie”. Per i custodi di Meraviglie (musei, parchi, borghi, monumenti, sentieri) SharryLand è lo strumento per raccontarsi, fare rete con il territorio e raggiungere nuovi target. Per gli operatori locali - la guida, l’associazione culturale, il birrificio artigianale, l’agriturismo, la ciclofficina… - è il punto di incontro con i loro target e il marketplace dove vendere i propri prodotti, esperienze, servizi, direttamente e senza intermediari, aumentando così il loro mercato e il loro margine di profitto. Per le reti locali, come abbiamo visto, SharryLand è uno strumento strategico di sviluppo territoriale. E ci stiamo specializzando anche su verticalizzazioni, come il turismo delle radici o le mete accessibili al 100%.”
Rete, marketplace, filiera corta: territori e operatori sono pronti?
“Territori e operatori sono consapevoli che è impossibile andare avanti da soli e che è necessario creare progetti territoriali e di rete. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, come sappiamo: c’è bisogno di un cambio di mentalità, di mettersi in gioco, di avviarsi sulla strada della transizione digitale. Anche di sperimentare strade nuove, come per esempio le imprese di comunità. Serve tempo. Noi mettiamo in campo le tecnologie, il nostro know-how, l’esperienza dei nostri partner specializzati e un sistema di rete aperto, capace di rispettare i tempi di maturazione di iniziative pubbliche e private.”
Quali aziende possono aderire a SharryLand e con che modalità?
“Premesso che l’accesso ai servizi di base è sempre gratuito attraverso la registrazione con Profilo Pro, possono entrare a SharryLand aziende e professionisti del turismo, del tempo libero, della cultura, aziende agricole e associazioni attive nelle aree interne. Altre aziende del settore turistico nelle destinazioni mainstream e altre aziende di settori merceologici differenti, fondazioni, istituti bancari, possono entrare come sponsor (“Paladini”) della Mappa delle Meraviglie, e possono inserire questa attività nelle loro strategie ESG (Environmental, Social, and Governance).”
Tornando agli enti territoriali - Comuni, GAL, Regioni - quali sono le modalità di collaborazione?
“Le forme di collaborazione con gli enti pubblici avvengono tramite affidamento diretto, gara, PPP (partenariato pubblico privato). Le reti locali (GAL, distretti, consorzi, parchi, comunità montane) possono entrare con progetti strategici di sviluppo territoriale (i “Land”, o destinazioni turistiche locali) o progetti di filiera corta tramite il marketplace o semplicemente come “Paladini” (sponsor delle Meraviglie del loro territorio). Per i piccoli Comuni delle Aree Interne con vocazione turistica, è previsto anche un accordo base di collaborazione a titolo gratuito ("Comune Amico").”
Cosa significa il nome SharryLand?
“SharryLand è l’unione di tre parole: Share, Cherry, Land. “Share” (condividere), è il valore portante: crediamo nella collaborazione più che nella competizione; la Mappa stessa è collaborativa ed è un progetto di storytelling collettivo di condivisione dal basso. “Cherry”, la ciliegia, è il nostro simbolo e rappresenta tutto il bello e il buono che c’è da scoprire e da gustare nelle Aree interne: Meraviglie, Esperienze, Eventi, Prodotti locali… “Land” è il territorio, il “cestino colmo di ciliegie” da gustare in compagnia.”
E il Ciliegiometro?
“È un raccoglitore di punti-Ciliegia. Abbiamo elaborato un sistema di rewards che premia attraverso i punti-Ciliegia ogni azione fatta o ricevuta che abbia un impatto sulla piattaforma o sul territorio (ad esempio i commenti, le condivisioni, i like ricevuti, i follower…). Maggiore il numero di Ciliegie, maggiore è il valore reputazionale; al raggiungimento di certi traguardi, si generano buoni sconto da spendere nel marketplace (quindi con ricaduta sul territorio) o altre ricompense. Il Ciliegiometro può essere associato a contest o instant win o altri tipi di engagement. Anche le Meraviglie hanno il loro Ciliegiometro: le più Ciliegiose sono le più amate.”
Cosa significa per voi essere diventati Società Benefit?
“Le Società Benefit si impegnano a livello statutario ad avere un impatto positivo nelle comunità in cui operano. Questo significa che le logiche del profitto non sono più le uniche ad essere seguite. Per noi l’impatto ESG è insito nel nostro DNA e nella nostra mission, così come gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’impatto è su molti livelli ed è sistemico: tutelare il patrimonio, favorire la digitalizzazione, creare opportunità di lavoro, aumentare l’inclusione, creare nuove professionalità, contrastare la povertà e la disuguaglianza. Per una economia fondata sulla bellezza. Affermare tutto questo nello statuto è stato un atto di consapevolezza e una dichiarazione di intenti di cui andiamo fieri.