(ASI) L’ arrivo della pioggia salva l’Italia dalla siccità in un inverno caldo e secco che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 1,7 gradi la media storica del periodo 1991-2020 accompagnata da una preoccupante assenza di neve e pioggia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’arrivo del maltempo con l’allerta arancione in Campania e in Lombardia e gialla in altre dieci regioni, da Nord a Sud.
La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è importante per garantire le semine di cereali, legumi e ortaggi ma anche per il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo e con prezzi stellari per garantire l’alimentazione degli animali ma si segnalano anche difficoltà allo sviluppo di frutta e ortaggi con le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua.
C’è – precisa la Coldiretti –scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Negli invasi della regione Sardegna a gennaio c’era il 21% di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre in quelli della Sicilia a gennaio 2024 il deficit è del 13% rispetto all’anno precedente secondo le analisi Coldiretti sui dati dei Dipartimenti Idrografici Regionali. Ed è preoccupante anche la situazione dei bacini della Puglia con oltre 123 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso secondo l’Anbi che evidenzia criticità anche nel centro Italia. Dall’Abruzzo dove non c’è neve al Lazio dove i laghi rimangono in condizioni critiche così come grave risulta la condizione del fiume Tevere, dall’ Umbria dove il lago Trasimeno resta 18 centimetri più basso rispetto al minimo livello “vitale” alle Marche scendono i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera e sui monti non c’è neve ma – rileva la Coldiretti – si aggrava anche la condizione dei fiumi in Toscana secondo l’Osservatorio Anbi.
Se l’acqua è attesa, i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano invece – conclude la Coldiretti - di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.