(ASI) Padova – In questi giorni è salito alla ribalta delle cronache, il caso di Francesca Guacci, ventottenne padovana che, 5 anni orsono, si sottopose ad un intervento, chiamato salpingectomia, ossia l’asportazione (o meglio la chiusura) delle tube di Falloppio allo scopo di non avere figli.
Ebbene, nella massima obiettività che dovrebbe essere la chiave del giornalismo, provo a descrivere la vicenda.
Prima di tutto, non comprendo per quale ragione il caso “scoppi” a cinque anni di distanza. Chiunque potesse visitare il profilo Instagram della influencer della provincia di Padova, trovava nella sua descrizione l’essere “childfree”, ossia una ragazza impossibilitata ad avere figli, con tanto di foto successive all’operazione. In secondo luogo, io, conosco Francesca Guacci, anche se solo virtualmente. Avendo a disposizione, professionalmente, l’accesso a banche dati anagrafiche, potrei sapere facilmente dove abita, suonarle il campanello, ed invitarla a bere qualcosa assieme. Ella potrebbe accettare cotanta spavalderia, oppure mandarmi a quel Paese. Questo non è dato saperlo, poiché per fare questa operazione infrangerei ogni codice deontologico – professionale, al fine di ottenere un possibile vantaggio personale. Tuttavia, ho avuto modo di parlarci. Con me, personalmente, ella si è dimostrata sempre stata gentile e disponibile. E’ stata una delle poche persone che mi ha espresso solidarietà e vicinanza, seppur virtuale, dopo una reazione avversa al vaccino durata nove mesi. E’ una brava lettrice, ama viaggiare e cosa che non guasta, è politicamente scorretta. Non commento la bellezza, perché al di là dei canoni soggettivi, essendo una fitness influencer, il corpo parla da sé. Tutti questi dati, li ho appresi semplicemente seguendo il suo profilo e parlandoci. Liberamente, quando clicchiamo un bottone, possiamo “entrare” nella vita altrui, e carpirne dei lati, dei segreti, emozioni, parole, sofferenze. Tuttavia, essendo la sua una scelta legittima (al di là dei dubbi giuridici che si possono sostenere sulla legittimità dell’operazione, ma non entro in tale merito), non comprendo l’eccessivo accanimento, a cinque anni di distanza, contro la sua persona. Ha scelto liberamente di non aver figli e nemmeno il possibile rischio, di trovarsi in quella situazione. Discutibile? Certo. La denatalità è un problema italiano? Vero anche questo. Tra qualche anno vivremo in un paese di anziani, con pochissimi giovani che lavoreranno? Assolutamente innegabile. Eppure, non tutti auspicano di diventare genitori. Non tutti pensano di essere idonei a rivestire quel ruolo. E piuttosto di essere dei cattivi madre e padre, magari in continuo contrasto, allora, si può legittimamente scegliere di non mettere al mondo delle creature, che rischiano solo una futura infelicità. Di padri e madri pieni d’amore ce ne sono moltissimi, ed è loro cura e compito dimostrarlo quotidianamente. Francesca ha scelto diversamente, e va altrettanto rispettata. Oltretutto, ricordiamo che Francesca Guacci non ha mai dichiarato di disprezzare la genitorialità o i bambini, ma ha semplicemente scelto per sé. Il che, come per ambiti diversissimi, a volte è bene, e viene applaudito, talvolta invece, si viene messi all’indice. Personalmente, vorrei rifiutare questa chiave di lettura, e rispettare la scelta di una giovane donna, che come tutti noi, ha avuto luci ed ombre.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
Fonte foto di Alex Premoli