(ASI) Il vertice sui cambiamenti climatici Cop 27 si apre in un 2022 che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura nei primi dieci mesi del 2022 addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni ridotte di oltre 1/3.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del Cop 27 in Egitto sulla base dei dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800.
L’anomalia climatica rispetto alla media - sottolinea la Coldiretti - è stata piu’ evidente nel nord (+1,41 gradi) rispetto al centro (+1,01 gradi) e al sud (+0,85 gradi) a conferma dei cambiamenti climatici in atto.
L’aumento delle temperature è stato accompagnato dall’esplosione degli eventi estremi nel 2022 con una media di oltre 9 al giorno sulla Penisola tra siccità, bombe d’acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d’aria e violente grandinate, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eswd, che hanno provocato danni che in agricoltura nazionale – sottolinea la Coldiretti – per un valore che supera già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.
La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli promuovendo l’uso razionale dell’acqua, l’innovazione tecnologica per la riduzione dell’impatto ambientale, l’economia circolare con la produzione di energie rinnovabili come biogas e biometano e lo sviluppo del fotovoltaico sui tetti senza consumo di terra fertile” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’agricoltura italiana è diventata negli anni la piu’ green d’Europa ma di fronte al caro energia bisogna intervenire al piu’ presto per salvare stalle e aziende ed investire con interventi strutturali per guardare al futuro, dai bacini di accumulo per l’acqua di cui le campagne hanno bisogno all’agricoltura 4.0”.