Intervento del Ministro della Salute Orazio Schillaci alla cerimonia celebrativa   dei “Giorni della Ricerca” svoltasi oggi al Palazzo del Quirinale

(ASI) Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Senato, Signor Presidente della Camera, Signor Presidente del Consiglio, Autorità, Colleghi, Presidente, ricercatrici e ricercatori dell’AIRC signore e signori è per me particolarmente significativa la circostanza che il mio primo intervento pubblico come Ministro della Salute avvenga in occasione della giornata nazionale per la ricerca sul cancro.

Dopo anni di attività scientifica e chimica dedicata in larga misura proprio allo studio delle più svariate forme di manifestazioni neoplastiche e tumorali, alla diagnosi precoce e alla terapia, la più efficace possibile, sono chiamato oggi a partecipare  a questa giornata per la ricerca sul cancro promossa dalla Fondazione AIRC, alla quale va tutto il mio apprezzamento per la preziosa attività che svolge, come ministro della Repubblica e quindi con le responsabilità di carattere politico ed istituzionale che questa funzione comporta.

Occorre innanzitutto osservare che questa giornata si svolge in un momento particolare in quanto cade in una fase in cui, dopo la drammatica battaglia contro il Covid-19, è quanto mai opportuno guardarsi intorno per fare un bilancio complessivo della situazione.

Ed è un bilancio particolarmente preoccupante per gli effetti collaterali di questa battaglia.

Tra questi uno dei più dannosi è indubbiamente quello di aver costretto la maggior parte delle strutture ospedaliere a concentrarsi sul contrasto al contagio con la conseguenza di un forte rallentamento o addirittura della sospensione delle altre attività sanitarie per cui ne sono risultate largamente compromesse le iniziative di prevenzione, soprattutto in ambito oncologico.

Infatti in molti casi non è stato possibile dare attuazione ai programmi di screening e molte visite diagnostiche sono state rinviate così come persino le terapie. 

Tutto questo ha fatto salire la soglia di rischio per i tumori. Proprio quella soglia che negli anni si era riusciti progressivamente ad abbassare in maniera importante, con una riduzione del tasso di mortalità del 10 percento negli uomini e dell’8 per cento nelle donne rispetto al 2015. 

È urgente quindi ripristinare tempestivamente tutte quelle attività di ricerca, informazione e prevenzione che negli scorsi anni hanno consentito di ottenere risultati importanti nella lotta al cancro.

Un impegno prioritario e indifferibile visto che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati agendo su fattori di rischio prevenibili, in particolare quelli sugli stili di vita. 

In questo quadro l’opera di sensibilizzazione promossa dalla fondazione AIRC con la celebrazione dei Giorni della Ricerca darà certamente un rinnovato impulso alla prevenzione, che è sempre il primo, decisivo stadio della risposta all’insorgenza della malattia.

Per quanto riguarda il Ministero della Salute è un mio impegno prioritario l’attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e lo sviluppo di tutte quelle attività che possono consentire di fronteggiare più efficacemente le malattie oncologiche che colpiscono oggi 3 milioni e 600mila cittadini italiani e che rappresentano la seconda causa di morte in Italia e nel mondo con un impatto considerevole sul versante fisico, emotivo ed economico per il singolo individuo ma anche per tutta la famiglia. 

Per questo motivo sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che la Comunità Europea promuovono l’impegno costante di ciascun Paese nella ricerca, mirata ad una sempre crescente comprensione sia dei meccanismi che causano lo sviluppo di una malattia tumorale, che degli strumenti idonei per una diagnosi quanto più precoce possibile, e per la gestione e trattamento dei soggetti che presentano tali malattie.

La Direzione della Ricerca ed Innovazione in sanità del Ministero supporta tali attività attraverso il finanziamento di specifici filoni di ricerca, che studiano in maniera approfondita e mirata la prevenzione, la diagnosi accurata, la tempestività diagnostica e la cura personalizzata, consistente nel trattamento più consono per la specifica persona affetta da tumore.

Tale supporto si concretizza con il finanziamento della ricerca biomedica, per l’acquisto e aggiornamento delle infrastrutture che operano nell’ambito della ricerca oncologica, il supporto alla rete di ricerca oncologica (Alleanza Contro il Cancro) e la partecipazione alle attività internazionali di ricerca.

La ricerca biomedica viene finanziata con la pubblicazione di bandi di ricerca finalizzata e di ricerca corrente, a cui possono partecipare i principali gruppi di ricerca o gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) con un elevato expertise sulle malattie oncologiche.

Nel periodo dal 2016 al 2019, sono stati finanziati 183 progetti di ricerca nell’ambito della Ricerca finalizzata per un finanziamento complessivo di circa 78 milioni di Euro.

 Nell’ambito della ricerca corrente dell’anno 2020, sono stati finanziati 13 IRCCS specializzati nella ricerca oncologica, per un finanziamento complessivo di oltre 95 milioni di Euro, di cui circa la metà co-finanziati con il programma di collaborazione europea ERANET.

Lo sviluppo e l’aggiornamento delle infrastrutture che operano nell’ambito della ricerca oncologica vengono finanziate per il potenziamento del parco tecnologico degli IRCCS e delle reti IRCCS.

 Nel periodo dal 2014 al 2020, sono stati stanziati complessivamente oltre 32 milioni di Euro per lo sviluppo infrastrutturale degli IRCCS, di cui: circa 25 milioni per gli IRCCS specializzati nell’attività di ricerca oncologica, e circa 6 milioni di Euro per le strutture di ricerca inserite nell’ambito della rete Alleanza Contro il Cancro.

Il supporto alla rete Alleanza Contro il Cancro viene garantita dal finanziamento di circa 15 milioni di Euro per le attività principali della rete.

Tra tali attività si segnalano: il supporto alla produzione ed implementazione del programma nazionale di oncologia personalizzata; gli studi di fattibilità per il rischio genetico e la sensibilità genetica a nuovi farmaci; gli studi per l’uso di specifiche cellule immunitarie per i tumori del sangue e per alcuni tumori solidi; la realizzazione di piattaforme informatiche per la condivisione e l’analisi di grandi dati, fondamentali per l’analisi di grandi quantità di dati.

La partecipazione alle attività internazionali di ricerca rappresenta una attività trasversale grazie alla quale è possibile condividere le informazioni di diversi Paesi, con particolare riguardo ai Paesi della comunità europea.

Il Ministero vigila sulla attività di ricerca e sul finanziamento europeo delle attività di ricerca sia in ambito della ricerca corrente (programma ERANET) che nelle attività della rete Alleanza contro il Cancro (Programma 1 Million Genomes e Programma Molecular Tumor Board). 

Dunque un’attività intensa che andrà ulteriormente potenziata per recuperare i ritardi provocati dall’emergenza pandemica ma che avrà comunque bisogno di una costante opera di sensibilizzazione come quella promossa dalla Fondazione AIRC con questo importante evento de I GIORNI DELLA RICERCA per il quale desidero esprimere tutto il mio sincero apprezzamento insieme ad un sentito grazie per il contributo prezioso che la Fondazione AIRC dà costantemente alla tutela della salute dei cittadini italiani. 

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