Il Santo Padre a Matera, il giornalista lucano Maimone: "Papa Francesco, un cuore innamorato di Dio" 
(ASI) Matera - Tutto pronto a Matera per l'arrivo di Papa Francesco, il quale, nella città lucana, questa mattina celebrerà la messa a conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale, che ha avuto inizio lo scorso 22 settembre. L'appuntamento è alle ore 9, nello stadio Franco Salerno, in cui ad attenderlo ci sono oltre 12 mila persone.                                                                                         
Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, Direttore dell'Ufficio Stampa e Comunicazione dell'Associazione Bambino Gesù del Cairo, il cui Presidente è Monsignor Gaid Yoannis Lazhi, già Segretario di Papa Francesco, ha scritto, pochi anni fa, una lettera accorata a Sua Santità, dal titolo "Papa Francesco, un cuore innamorato di Dio", che, per omaggiare Sua Santità, il quale è giunto a Matera, città della Regione di cui è originario, ne ripropone, di seguito, la pubblicazione: "Papa Francesco è un cuore innamorato di Dio. Non è facile comprendere la sofferenza umana a tal punto da volere che ad essa si offra sollievo.
E’ indubbio che occorra un cuore grandioso, un cuore innamorato di Dio. È incoraggiante sapere che vi sono tante donne e tanti uomini, nel deserto dell'umanità, che hanno un cuore grandioso, innamorato di Dio e fra essi vi è Papa Francesco, che è un uomo che appartiene alla storia umana, la cui finalità è Dio. Fermamente convinto che la parola di Dio sia la Via, la Verità e la Vita egli la trasmette con vigore e passione fervente,  a tal punto da far riflettere anche gli atei. Non è piaggeria affermare che Papa Francesco, uomo coraggioso del nostro tempo e non solo uomo della Chiesa, manifesta il coraggio della Fede e lo fa quando si rivolge a coloro che, senza scrupoli, senza mezze misure, inseguono ed afferrano, con avidità irrefrenabile,  i beni materiali , incuranti di  calpestare ed annientare i propri simili pur di arricchirsi sempre più. Parlare di umanità e di amore rappresenta sempre una sfida e lo è ancor di più quando si parla ad una società civile nella quale domina, ormai indisturbato,  il processo di globalizzazione, simile ai grandi eventi che hanno scombussolato la storia umana e la vita dell'uomo, come lo sono state le guerre. La società civile è, senza dubbio, ormai disgregata, in quanto le regole preesistenti all’avvento della globalizzazione valgono poco o quasi nulla, ma è certo che l’amore unifica e, pertanto, non è vano alcun messaggio che incita all'amore e alla fratellanza, che sono l'anelito più profondo degli uomini di buona volontà e non solo dell'umanità errante, che è uno dei fenomeni più strazianti scaturiti dal processo di globalizzazione,  proprio in quanto coinvolge l'essere umano rendendolo oggetto e non più soggetto. I tanti morti, anzi troppi, per annegamento nel Mar Mediterraneo, trasportati da barconi malfermi, sembrano richiamare il ricordo dei crimini contro l'umanità. Torna sulla scena della storia umana la sofferenza innocente di interi popoli, che sembrava ormai un lontano ricordo.
Ed ecco il pianto di Dio: chi non lo scorge è certo che non abbia un'anima.
Lo dice Papa Francesco nei suoi messaggi accorati incitanti al rispetto della dignità umana. Papa Francesco sa di parlare ad una coscienza sonnecchiante, ma non desiste. I barconi affondano e continuano ad affondare. I poveri aumentano e continuano ad aumentare. Papa Francesco continua ad esortare ed esorta sempre più. Le donne, che hanno combattuto per la loro emancipazione, vedono e subiscono ancora tanta violenza, anzi ancor più che nel passato. Uomini senza scrupoli le deridono, le mortificano, tolgono loro la vita, ne mercificano il corpo sui marciapiedi sporchi. Ed ecco che Papa Francesco continua ad esortare e lo fa con la speranza di chi si affida a Dio. A favore delle donne Papa Francesco ha dedicato uno dei suoi più accorati messaggi. L’eco delle sue parole travolgenti non finirà di bussare alle coscienze degli uomini violenti che le rendono schiave,  fino a quando essi non apriranno le porte del loro cuore inaridito.
Papa Francesco è certo che aspiri a voler ricreare la cultura della vita, la cultura della legalità, la cultura dell'accoglienza, della solidarietà in un contesto in trasformazione, che, proprio in quanto tale, ha posto ai margini tutti quei valori, senza i quali non esiste la vita , ma la morte. Si può definire l'epoca attuale come l'epoca delle grandi contraddizioni: grandiosi grattacieli e persone sporche e maleodoranti sui marciapiedi. Da un lato, tanta ricchezza e, dall'altro, tanta crudele miseria. Non si può non riconoscere che il materialismo imperversa sempre più in tutte le nazioni del mondo,  creando miseria, illegalità, nonché torpore della coscienza e della sensibilità umana.
Papa Francesco ascolta lo strazio dell'anima di un uomo ormai solo sulla scena dell'esistenza, la cui coscienza sembra essere divisa a metà, proteso nel nulla dei valori umani e l’ardente desiderio di esserne espressione, perché indiscutibilmente figlio di Dio .A quest’uomo lacerato parla papa Francesco, incitandolo a cogliere dentro di lui la presenza di Dio e a vivere come Dio gli chiede. Papa Francesco ripete costantemente a quest’uomo infelice che, solamente se ascolterà la voce di Dio che vive in lui,  sarà meno solo e triste, saprà tendere la mano al fratello più povero, rispettare ed amare veramente le donne, portatrici della vita e della pedagogia della vita, impedire le ingiustizie sociali, impegnarsi per la vera emancipazione umana, saprà sostituire Dio al vile denaro che vorrebbe dominare la coscienza di ogni uomo. Papa Francesco, uomo della Chiesa Cattolica e uomo della storia, con il vigore del suo impegno cristiano, dimostra che solo una coscienza umana rinnovata potrà ricreare le condizioni perché la cultura della vita rinasca come la natura a primavera".
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