(ASI) Frosinone - "Nella mattinata di lunedì 1 aprile, non è un pesce d’aprile ma triste realtà, mentre si recava a lavoro, Emiliano Ciotti, presidente dell’Associazione nazionale vittime delle Marocchinate, è stato fatto di nuovo oggetto di pesanti minacce, fuori della sua abitazione a Roccagorga e sulla carrozzeria della cappotta della sua macchina parcheggiata a qualche decina di metri di distanza dal suo domicilio.
Un foglio con scritto “fascista leghista devi morire” e la scritta sul cofano 'A morte' con una sorta di falce e martello disegnate alla bell’e meglio. Gravissime intimidazioni che si vanno ad aggiungere ad un’altra missiva ricevuta dallo stesso Ciotti a febbraio, a Frosinone, con lettera anonima che riportava un cappio disegnato con frase deliranti. Il tutto si va a sommare ad un clima di forte intimidazione e di forte pressione che Ciotti si trova costretto a vivere nel suo paese, a pochi giorni dalla presentazione del suo libro presso il teatro comunale di Roccagorga, un evento che si sta trasformando in una vera e propria odissea, con uno scarica barile da parte di alcuni uffici del comune, nonostante sia stato regolarmente timbrato e registrato in data 21 febbraio u.s. e poi tramite una campagna diffamatoria degli ultimi giorni.
Tornando alle minacce subite Emiliano Ciotti ha presentato regolare denuncia alla Digos di Latina e chiesto ufficialmente un incontro urgente con il Prefetto del capoluogo pontino vista la situazione.
Nelle varie interviste rilasciate alla stampa, Ciotti pur provato, insieme all’associazione da lui guidata andrà e andranno avanti sempre combattendo questi episodi meschini ed infami. A testimonianza anche dei tanti messaggi di affetto e solidarietà ricevuti da ogni parte.
Gravi fatti come questi mettono ancora più in evidenza come certe pagine di storia vergognose italiane diano fastidio perché c’è chi ne parla, e chi vuole che restino nel cassetto del dimenticatoio". Lo dichiara in una nota l' Ufficio comunicazione stampa e relazioni A.N.V.M..