(ASI) E’ stata eletta a Roma la giunta esecutiva nazionale di Ue.Coop – Unione Europea delle Cooperative, la centrale cooperativa nata per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione.
L’elezione a Palazzo Rospigliosi sede della Coldiretti è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in ogni settore e sono dislocate in tutte le Regioni del Paese con oltre 600 mila soci. Presidente è Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana, dalla P2 all’omicidio Ambrosoli. Ue.Coop è nata per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centralità dei soci a favore del territorio in cui le imprese operano.
Come vice presidenti sono stati eletti: dal Veneto Paolo Bedoni della Cattolica Assicurazioni, importante compagnia italiana del comparto assicurativo e previdenziale, dalla Puglia Angelo Maci della Cantina Due Palme, una delle più affermate realtà italiane del vino, dal Lazio Enrico Luciani della Compagnia Portuale di Civitavecchia, strategico punto logistico commerciale italiano e dall’Emilia Romagna Claudio Gallerani di Coprob, cooperativa leader nel settore dello zucchero. In giunta entrano poi: dalle Marche Maria Letizia Gardoni per la cooperativa sociale Albero delle Coccole, dal Lazio Sara Nardini della coop sociale Risorse, dalla Sicilia Francesco Ferreri della FCM Consulting per il settore lavoro, dal Piemonte Giuseppe Avolio della FIR (Filiera italiana riso), David Granieri della OP Latium del Lazio. Primo Barzoni di Palm & Work della Lombardia, Ettore Prandini della cooperativa La Vanga della Lombardia e Roberto Moncalvo della Agricoltori Consapevoli e presidente nazionale della Coldiretti.
COOPERAZIONE: GHERARDO COLOMBO NUOVO PRESIDENTE UE.COOP
ALLA GUIDA DI QUATTROMILA REALTA’ CON OLTRE 600 MILA SOCI IN ITALIA
(ASI) Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana, dalla P2 all’omicidio Ambrosoli, è il nuovo Presidente nazionale di Ue.Coop – Unione Europea delle Cooperative, la centrale cooperativa nata per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie, con oltre 600 mila soci, dislocate in tutte le Regioni del Paese nel corso dell’Assemblea a Roma al Palazzo Rospigliosi sede della Coldiretti.
Ue.Coop intende rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità. “Attraverso l’incarico di Presidente di Ue.Coop – ha dichiarato Gherardo Colombo – metto a disposizione delle realtà associate a Ue.Coop la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa della legalità e delle regole. Il mio ruolo in Ue.Coop sarà anche quello di garantire i valori che contraddistinguono un modello di vera cooperazione in grado di dare un contributo reale alla soluzione dei problemi del Paese: dal lavoro ai migranti, dallo sviluppo economico al welfare.” Per questo - ha precisato Colombo - denunceremo e contrasteremo con forza la strumentalizzazione della cooperazione come sistema per risparmiare abusivamente sul costo del lavoro e sulla qualità dei servizi o come modo per trasformare in un business delle migrazioni il contributo essenziale che la cooperazione può dare all’accoglienza e all’integrazione. Dedicheremo particolare attenzione anche alle relazioni tra le associazioni e il servizio revisione. Riteniamo infatti essenziale che il rapporto tra il Controllore (Associazione di rappresentanza) e il Controllato (Cooperativa) si svolga nel più corretto e funzionale dei modi, per evitare che conflitti o collateralità di interessi tollerino o addirittura favoriscano l’ insinuarsi di pratiche illegali” ha continuato Colombo nel chiedere “alle autorità competenti di verificare anche se i Fondi mutualistici alimentati dal versamento del 3% degli utili delle cooperative sono utilizzati solo ed unicamente per le finalità di Legge.“ Quello che Ue.Coop vuole - ha concluso Colombo – è una cooperazione rispettosa dei canoni della Costituzione, la nostra prima legge, e perciò diretta a contribuire, anche attraverso la solidarietà, alla piena realizzazione della persona e della sua libertà”.
Gherardo Colombo è nato nel 1946 a Briosco, in provincia di Monza Brianza e nel 1974 ha indossato per la prima volta la toga. Dall’ingresso in Magistratura fino al 2005 ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, i c.d. fondi neri IRI, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal 1978 al 1989 è stato Giudice Istruttore e dal 1987 al 1989 è stato componente della commissione ministeriale per la riforma del codice di procedura penale che si occupava della disciplina dei processi in tema di criminalità organizzata. Dal 1989 al 1992 è stato consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul terrorismo in Italia, e poi per la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla mafia. Dal 1989 al 2005 ha svolto le funzioni di sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano. Dal marzo 2005 ha svolto le funzioni di giudice presso la Corte di Cassazione.
Nel 2007 il nuovo Presidente di Ue.Coop ha lasciato la magistratura e da allora si dedica, tra le altre cose, alla riflessione pubblica sulla giustizia e nell’educazione alla legalità. In questa attività incontra ogni anno circa 50 mila studenti in tutta Italia e proprio per tale attività ha ricevuto il Premio nazionale “Cultura della Pace 2008”. E’ stato consigliere del Consiglio di Amministrazione della RAI, ha fatto parte della commissione per la riforma dell’ordinamento penitenziario e da 10 anni partecipa al corso sulla legalità presso La Nave, sezione di trattamento avanzato per tossicodipendenti del carcere di San Vittore a Milano. E’ infine presidente della casa editrice Garzanti e di Cassa Ammende, e scrive da tempo sui temi delle regole, della giustizia, della Costituzione, della dignità della persona.
MIGRANTI: UECOOP, DA SALVA BORGHI A TUTELA VERDE, LE BUONE COOP
(ASI) C’è la cooperativa che con i migranti fa rinascere un piccolo comune della Calabria semi spopolato e quella che invece in un borgo medioevale della Toscana insegna la convivenza ai ragazzi che arrivano da zone di guerra, ma c’è anche chi anticipa il Governo e si inventa il centro per l’impiego del futuro e chi organizza task force per salvare piazze, parchi e spazi pubblici insieme agli stranieri. Sono solo alcuni degli esempi di quella cooperazione buona che fa bene all’Italia presenti a Roma a Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti, all’assemblea “Un’altra cooperazione” di Ue.Coop l’Unione Europea delle Cooperative nata per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione.
Con 4mila realtà iscritte e oltre 600mila soci l’attività di Ue.Coop si estende a tutto il territorio nazionale con un’azione che affronta i principali problemi del Paese: dallo spopolamento dei piccoli borghi alla riqualificazione degli spazi urbani, dall’impatto dei migranti nella società italiana all’inserimento dei disabili, dal lavoro alle attività anti spreco. Fare bene – spiega Ue.Coop - significa sviluppare l’economia senza perdere il valore sociale della vera cooperazione, come a Camini, minuscolo comune in provincia di Reggio Calabria, con poco più di 250 abitanti, quasi tutti anziani dove la cooperativa Eurocoop fa rivivere il paese, insegnando ai migranti mestieri come muratore, falegname, fabbro e inserendoli nella comunità locale.
In Toscana, nel borgo medioevale di Rondine, in provincia di Arezzo, la cooperativa La Rondine ospita studenti che arrivano da zone di guerra come Balcani, Caucaso, Medio Oriente e Africa, studiano insieme, sperimentano la convivenza e la pace e poi tornano nei loro Paesi di origine per costruire un futuro per le loro comunità nazionali. Ma fra le cooperative c’è anche chi, come la Patchanka di Torino, ha anticipato i progetti nazionali di riforma dei centri per l’impiego passando dalla semplice ricerca di occupazione con l’incrocio di domande e offerta, alla creazione di occasioni di lavoro anche per disabili e soggetti disagiati con attività che vanno dalla sartoria di qualità al ristorante a km zero con una mensa sociale per chi è in difficoltà.
Ma la cooperazione che fa bene all’Italia – spiega Ue.Coop – riguarda anche il recupero degli sprechi come la coop sociale “Felici da matti” attiva in Calabria nei territori della Locride, nel Crotonese e nella Piana di Gioia Tauro, dove raccoglie indumenti usati da trasformare in salviette di cotone per la pulizia di macchinari industriali in cantieri navali, industrie grafiche, tipografie, autofficine o fabbriche di marmi, ma, coinvolgendo i migranti, si occupa anche della raccolta di olio esausto vegetale che unito al Bergamotto grazie a un’antica ricetta crea un sapone naturale, il “Bergolio”.
In Piemonte la coop “Chicco Cotto” creata all’interno dell’Istituto Cottolengo di Torino coinvolge ragazzi disabili psicofisici nella gestione dei distributori automatici di caffè, snack e bevande - spiega Ue.Coop – insegnando loro non solo a rifornire le macchine, ma anche a tenere la contabilità dei prodotti inseriti e gli intervalli di intervento sui distributori. E sempre in Piemonte – conclude Ue.Coop - la “Magazzini di Oz” si occupa di ristorazione impegnando e valorizzando giovani under 30 allo scopo di sostenere l’associazione Casa di Oz che si occupa di dare sollievo e assistenza con ospitalità di lungo termine e assistenza psicologica alle famiglie con bambini gravemente malati e ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino.