(ASI) Si dice che piova sempre sul bagnato. Ad onore di questo detto popolare, i disagi sembrano accanirsi sugli utenti più assidui delle ferrovie italiane: i pendolari. In particolare sta volta ad essere ripetutamente colpiti da inspiegabili disguidi dalle motivazioni “paranormali”, sono stati i pendolari umbri e toscani da, e per, la capitale.
Intercity problematici: il comunicato
Quando si parla di disagi con motivazioni strane ed inspiegabili, non è certo argomento che possa ormai riuscire a stupire il pendolare medio. Ma quando si parla di treni che restano inspiegabilmente fermi in stazione, e di altri che attraversano le stazioni senza fermarsi, allora la mente corre alle ultime due settimane di disagi tra l’Umbria, la Toscana, e la capitale. Di sicuro la gravità di simili disguidi è evidente a chiunque. Ma se si pensa che il treno in oggetto sia un intercity, un treno della divisione passeggeri nazionale a medio raggio, e che detto convoglio pare esser stato dimenticato dalla direzione ferroviaria, come se fosse finito in un universo parallelo dove esiste una diversa linea spazio temporale, allora sarebbe il caso di avere chiarimenti. A maggior ragione perchè al momento l'unica iniziativa di Trenitalia sembrerebbe esser stata quella di distribuire dei cestini con acqua e crackers ai viaggiatori giunti con un ritardo di oltre 130 minuti. Questa iniziativa da parte dell'azienda ferroviaria è comunque degna di nota se si pensa che in caso si fosse trattato di un regionale, anziché di un intercity, forse nemmeno questa minima attenzione sarebbe stata concessa ai viaggiatori.
In attesa dell’arrivo di precisazioni da parte di Trenitalia, il Comitato Pendolari Roma – Firenze, facente parte del Coordinamento Comitati Pendolari Umbri, esprime il proprio pensiero sulla questione mediante un comunicato ufficiale, dal titolo “Un Treno al lotto”, che pubblichiamo integralmente.
“Prendere il biglietto del treno è diventato un po’ come prendere il biglietto della lotteria per i pendolari di Orvieto, Chiusi e Terontola.
In soli nove giorni tre episodi di pesantissimi ritardi per il treno IC 581 Firenze-Roma: il 14 febbraio 180 minuti; il 20 febbraio 55 minuti e oggi, 22 febbraio, di nuovo 130 minuti di ritardo con arrivo a Roma Termini alle 10.30 anzichè alle 8.20. Se volessimo aggiornare l’ideale contatore delle ore di lavoro andate perdute e dei relativi costi (sempre solo relativamente a questo treno, sia chiaro) dovremmo aggiungere questa settimana altre 1800 ore e 48.600 euro.
Questa mattina al ritardo maturato dal treno a Firenze Campo di Marte e al successivo istradamento del treno sulla linea lenta dopo Orte, si sono aggiunte gravi carenze e incongruenze nell’informazione ai passeggeri: la stessa capotreno ha confessato ai viaggiatori a bordo di essere stata male informata dalla sala operativa di RFI. Di fatto mentre sui canali ufficiali di RFI era riportato che dalle 8.50 era ripresa regolarmente «la circolazione ferroviaria sulla linea AV Firenze-Roma, rallentata dalle 8.20, in direzione Roma, a cuasa di un guasto tecnico all’altezza di Gallese» e che i treni avevano registrato ritardi fino a 15 minuti; sul 581 si annunciava, al contrario, ai passeggeri che il problema non era ancora stato risolto e che tutti i treni avrebbero percorso la lenta. Nella lunga sosta prima dell’uscita a Orte non è stato nemmeno proposto ai viaggiatori di cambiare treno alla stazione di Orte, prendendo ad esempio l’IC 533 da Ancona che stava per giungere in stazione, alle.9.00, e che è poi arrivato a Roma Termini alle 9.40, con “soli” 15 minuti ritardo, in ogni caso ben 50 minuti prima del 581.
Anche il martedì scorso 20 febbraio, sempre con riferimento a un altro anomalo (il treno era in perfetto orario) trasferimento in lenta del 581, l’informazione ai passeggeri era stata quanto mai carente e poco tempestiva: uno striminzito annuncio su un “guasto a un treno precedente” fatto un bel po’ dopo il passaggio a Orte.
Dal momento che proprio oggi leggiamo la notizia dei nuovi standard minimi di qualità fissati dall’Autorità di regolazione dei trasporti per tutti i gestori ferroviari, vogliamo mettere l’attenzione, oltre che sul tema dei ripetuti ritardi, anche su quello della grave inadeguatezza, per non dire omissione, nell’informazione e nell’attenzione ai passeggeri da parte di Trenitalia. Puntualità e informazione ai clienti sono infatti proprio fra i parametri sui quali l’Autority intende mettere l’accento. Forse in Trenitalia qualcuno immagina di svolgere assistenza ai clienti tramite il cestino della colazione distribuito alle 10.30 a Roma Termini ai pendolari del 581, in questo caso forse si dovrebbe fare un maggiore sforzo di comprensione per le necessità dell’utenza, viene da dire. Il cestino è apparso francamente un po’ come una beffa a persone costrette ad arrivare a lavoro con ore di ritardo. Un panem et circenses abbastanza triste.
Come utenti della linea Roma-Firenze segnaliamo infine la nostra più generale preoccupazione per il ripetuto venir meno della puntualità del treno 581. Per le nostre stazioni questo rappresenta al momento, e ormai da tempo, l’unico collegamento “veloce” con Roma ed è una traccia che ha sempre funzionato benissimo, salvo isolati episodi. Se il problema è costituito dall’anticipo di orario di 4 minuti chiediamo che venga ripristinato il precedente orario. Diversamente sarebbe opportuno capire se vi è un problema di manutenzione o sovraccarico della linea o di manutenzione dei treni o, e ci auguriamo naturalmente che non sia così, se invece si tratta semplicemente di scelte gestionali di Trenitalia che di fronte ad ogni piccolo o grande problema tecnico decide di destinare questo treno e i suoi passeggeri ad un viaggio sempre più lento. Ribadiamo in merito la necessità sempre più stringente di ripristinare tavoli tecnici con gestori ferroviari e amministratori”.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia