(ASI) "Si è svolto questa mattina un incontro fra i vertici della confederazione USAE, composta dal Segretario Generale e dai Coordinatori Nazionali dei comparti, e il Gruppo parlamentare della Camera di FORZA ITALIA rappresentato dal Capogruppo il Presidente On. Brunetta e della Responsabile per il Lavoro On. Polverini.
Nel corso dell’incontro, finalizzato ad analizzare la attuale situazione della Pubblica Amministrazione, è stato condiviso un giudizio sostanzialmente negativo sui provvedimenti della recente riforma del settore, promossa dalla Ministra Madia, per conto dei Governi Renzi prima e Gentiloni dopo.
Le riforme della Ministra Madia sono state giudicate inadeguate sia a valorizzare il merito che le professionalità esistenti nel sistema, ma soprattutto inadeguate a rilanciare la pubblica amministrazione nel suo insieme.
Condiviso anche l’attuale fallimento dell’operazione rinnovi contrattuali per l’inadeguatezza degli stanziamenti, che il governo ha messo a disposizione dell’agenzia per la rappresentanza negoziale. Stanziamenti che non consentono ai dipendenti pubblici un recupero salariale adeguato agli effetti inflattivi dell’ultimo decennio. Atteggiamento, questo, che dimostra una assoluta disattenzione al settore del lavoro pubblico, che invece dovrebbe essere valorizzato con la trasparenza e la semplificazione delle procedure per i cittadini utenti, consentendo un effettivo rilancio dei Servizi Pubblici; Servizi essenziali per qualsiasi paese avanzato. Ciò anche attraverso la garanzia di un pluralismo sindacale che con i governi Renzi e Gentiloni non c’è stato.
La delegazione USAE, portando altresì i contributi di Confial, Filp e Confasi (che hanno sottoscritto con USAE dei patti federativi per la PA), ha colto l’occasione per contribuire con le proprie proposte al miglioramento del programma per le Pubbliche Amministrazioni di Forza Italia.
Adamo Bonazzi, segretario generale USAE, uscendo dall’incontro ha dichiarato: “il patto scellerato della Madia con la Triplice del 30.11.2016 è condizionante, ma come USAE non svenderemo i diritti dei lavoratori, quali il recupero del potere di acquisto delle buste paga e il recupero di spazi per le dinamiche professionali e la qualità della vita nei luoghi di lavoro. Ma il contratto delle Funzioni Centrali non è andato in questa direzione. Le ex province, anche se non sono state abolite, non sono più finanziate, con tutte le conseguenze sul personale, che peraltro è già stato decimato dai trasferimenti. E per la Polizia locale siamo in attesa di una vera riforma. La cosiddetta “buona scuola” non ha certo risolto i problemi endemici del settore e le risorse già stanziate sono ferme al palo. Per la Sanità servono risorse aggiuntive che non sono state finanziate nella legge di Bilancio, e che, a questo punto, dovranno arrivare direttamente dal Fondo sanitario nazionale a detrimento di altre voci. Nel contratto infatti vanno risolti i nodi relativi alle deroghe per gli orari di lavoro, al sistema degli incarichi professionali, alle posizioni organizzative e ai coordinamenti. Per non parlare della questione degli Operatori Socio Sanitari, che va risolta. C’è poi una questione generazionale aggravata dalla legge Fornero che fa dei lavoratori P.A. i lavoratori più anziani d’Europa ed impedisce il ricambio: una situazione che va assolutamente corretta. È giunta poi l’ora, per tutte le Pubbliche Amministrazioni, di introdurre nei contratti l’area dei quadri già prevista dal codice civile.”