(ASI) Foggia – Continuano senza sosta i roghi al Sud d’Italia, dal Gargano passando per il Vesuvio fino a Parco Nazionale della Sila, in Calabria. Il Meridione, è assediato da Canadair ed elicotteri che sono costantemente impegnati nelle operazioni di spegnimento.
Sono, ad oggi ben 37 le richieste di soccorso aereo pervenute al Centro Operativo della Protezione Civile, con oltre 1130 interventi per incendi boschivi e di vegetazione, supportati da 350 automezzi antincendio e oltre 800 Vigili del Fuoco, dispiegati su tutto il territorio nazionale.
Una situazione allarmante, che in questi giorni ha colpito soprattutto i Parchi a cominciare dal Parco Nazionale del Gargano, in particolare le sue “perle” le Isole Tremiti che hanno subito un incendio di vaste proporzioni, divampato nella pineta dell’isola di San Domino, molti tra residenti e volontari si sono mobilitati per salvare la fitta vegetazione che contraddistingue l’arcipelago, Necessario l’intervento, da terra, di carabinieri, vigili del fuoco e volontari, mentre dall’alto è intervenuto un elicottero del 115 di Pescara che ha effettuatorimi lanci di acqua.
Ma non solo le Tremiti, nel Parco Nazionale del Gargano, sono andate in fumo centinaia di ettari di bosco, macchia mediterranea e pascolo nei territori di Mattinata, Carpino e Cagnano Varano.
Insieme al Gargano, anche la Campania è stata invasa dalle fiamme, dopo il vasto incendio che da giorni sta divorando ettari di vegetazione del Parco Nazionale del Vesuvio.
E’ stato necessario l’intervento dei militari con quattro pattuglie che operano fra San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano. La Procura di Torre Annunziata, ha aperto un fascicolo di inchiesta sui roghi che stanno interessando le aree del Vesuvio e diversi comuni della provincia di Napoli. L'accusa è di incendio doloso, per ora a carico di ignoti. La tecnica utilizzata, potrebbe essere quella relativa all’atroce pratica di dar fuoco a gatti randagi e altri animali, tecnica non nuova, già utilizzata dai piromani nel Parco dei Nebrodi in Sicilia.
Infine, nella giornata di Giovedì, anche la Calabria è stata colpita da un vasto incendio nel Parco Nazionale della Sila, che ha devastato oltre 60 ettari di macchia mediterranea. Un uomo, è stato denunciato dalla Forestale, perché ritenuto l'artefice del rogo che ha interessato la zona di Taverna sulla strada che conduce in Sila.
A tal proposito, Maria Teresa De Nittis, artista delle Isole Tremiti ha pubblicato in questi giorni una poesia dedicata alle Tremiti, Sua amata terra natia.
Ondeggiavano belle... a San Domino. Ondeggiavano belle, le verdi chiome,del pino d’Aleppo,del feniceo ginepro,dell’oleastro e del leccio sui saldi secolari tronchi e su quelli più teneri e giovani. Un tempo coltivo quest’eremo sacro ai nativi, da qui si aprivano al cuore piccoli prati e villaggi di formiche e alla delizia degli occhi i sentieri del mare.Il mare diomedeo e turchino. Il mare salato che dà gusto e sapore all’asparago, al cappero, al rosmarino, ai grovigli di erica e al caprifoglio, ove suonava la cetra , la cicala e filava altalene argentate il piccolo ragno; il mare che dà un senso al lentisco, al mirto, alla ginestra e all’euforbia. Ricordo, mio padre ed io bambina,in questo fitto di fiabe e poesia a tagliar cauti l’alberello di Natale: un ginepro, quasi un abete. Io voglio ancora credere che sia sopravvissuto il geco,che la lacerta sia ancora lì,sotto il sasso,miracolosamente scampata con la delicata orchidea e le viole. Io voglio ancora credere che non sia mano d’uomo ad agire in modo sconsiderato e” tale da risvegliare le ire di Nettuno che odia Ulisse per l’accecamento del suo mostruoso figlio Polifemo”. Io voglio ancora credere che non sia mano d’uomo,minacciosa e orrenda. Voglio ancora credere,sia mano d’uomo prodigiosa e vera e viva e tesa
(Maria Teresa De Nittis)
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia