(ASI) Roma - L'omicidio stradale sta per diventare legge. Il governo incassa la fiducia del Senato con 149 sì, 91 no e nessun astenuto. Il testo del maxi emendamento del Governo, che introduce il nuovo reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali, ha subito alcune modifiche rispetto a quello licenziato da Montecitorio e ora torna all'esame della Camera in quarta lettura. Chi non ha partecipato al voto è la Lega nord che boccia il provvedimento, l'Alleanza Liberalpopolare-Autonomie e 4 senatori dell'Area Popolare Giovanardi, Augello, Compagna e Quagliariello
Durante le dichiarazioni di voto, la senatrice leghista Erika Stefani ha annunciato: "Noi non parteciperemo al voto di fiducia sull'omicidio stradale". "E non si tratta di una mancanza di sostegno al provvedimento sull'omicidio stradale ma non vogliamo cadere nei tranelli che continuate a fare". A ciò anche il senatore Ciro Falanga di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie ha dichiarato che non voterà, per due ragioni, una di ordine politico, (in quanto vota provvedimenti che ci piacciono) e l'altra di ordine tecnico, considerandolo in parte incostituzionale".
Interviene anche il Senatore Carlo Giovanardi, che in una nota ha spiegato: "Il voto negativo è determinato da ragioni di merito e di metodo". "Non possiamo votare un provvedimento demagogico, infarcito di svarioni giuridici, che mettono sullo stesso piano chi si pone alla guida ubriaco o drogato, il pirata della strada che procede a velocità folle, con la mamma che porta i bambini a scuola, l'agente di commercio, il neo patentato che non vedono il semaforo rosso o fanno inversione di marcia in corrispondenza di intersezioni curve o dossi o sorpassano un altro mezzo in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua, oppure a causa della nebbia imboccano una strada contromano, tutti parificati come comportamenti colposi punibili in caso di incidente mortale con pene varianti dagli otto ai diciotto anni di carcere". Contunua Giovanardi - "A una norma che spara nel mucchio trasformando milioni di automobilisti in potenziali assassini, con l'eccezione di chi si può permettere l'autista, si aggiunge poi l'inaccettabile forzatura del Governo che pone la fiducia su un testo sbagliato, ammettendone pubblicamente limiti ed incongruenze, ma che si preoccupa non tanto dell'efficacia della legge ma di fare uno spot pubblicitario".
Insomma un decreto legge che divide, ma che sta per vedere finalmente una fine, potendo dare così senso e giustizia a chi purtroppo ha dovuto rinunciare alla propria vita per colpa degli incidenti stradali.
Carlo Sampogna - Agenzia Stampa Italia