(ASI) Milano- Si è conclusa la visita del Pontefice nella diocesi di Milano con grande successo di fedeli credenti e non credenti.
Ha incontrato il clero ambrosiano in duomo, tre famiglie negli alloggi popolari di un quartiere periferico, e ha pranzato con i detenuti del carcere San Vittore.
I regali donati al Papà sono stati commentati con grande affetto " la stola mi ricorda che io vengo come sacerdote e l'avete fatta voi perché il sacerdote è scelto dal popolo e è al servizio del popolo;
la Madonnina, venerata nella parrocchia di San Galdino, ricorda che la Chiesa ha sempre bisogno di essere restaurata perché fatta da peccatori."
La tappa più commovente è stata quella a San Vittore davanti a 130 detenuti e detenute insieme al cappellano don Marco Recalcati. Una detenuta commentando l'incontro ha detto: " mi è sembrato per due ore di non essere in carcere, di aver guadagnato la libertà anche se per poco."
Papa Francesco ha incontrato allo stadio Meazza-San Siro tanti ragazzi cresimandi, cresimati in tutto circa 78mila persone. Ha risposto a domande personali ricordando l'importanza dei nonni, degli amici e dell'oratorio nella sua vita. Ha invitato anche a vedere il film catechetico del dopoguerra "i bambini ci guardano" di De Sica importante per la vita familiare, per passare del tempo buono con i figli. Educare allo stupore e alla compassione, mai incitare all'esclusione, al bullismo, alla denigrazione dell'altro, del diverso.
Nel discorso fatto nel duomo di Milano il cardinale Scola " ha donato" al Pontefice 50 case per i poveri della città. Francesco ha commentato affermando l' importanza di aiutare i giovani nel discernere il bene nella cultura dell'abbondanza, "i nostri giovani sono esposti a uno zapping continuo e noi come pastori abbiamo il dovere di aiutarli a navigare in questo mondo senza che si estingua lo Spirito Santo che è in loro". Ha poi invitato tutti i diaconi e i presbiteri a vincere la rassegnazione, essere invece lievito, trasformare la fragilità in spazio di benedizione.
Durante l'Angelus di domenica 26 marzo in Piazza San Pietro, Francesco ha ringraziato di cuore i milanesi per la straordinaria accoglienza " mi sono sentito a casa", ha ricordato il cardinale Scola per i giorni trascorsi dicendo " è vero quello che si dice che a Milan si riceve col coro in man"
Ha ricordato poi come seguire Cristo significa abbandonare la luci false del pregiudizio contro gli altri " quando si chiacchiera contro gli altri si cammina nelle ombre,.....lasciamo fare il giudice a Dio perché noi non sappiamo la vera storia delle persone".
Ilaria Delicati- Agenzia Stampa Italia