(ASI) Finisce nel migliore dei modi per Franco Birolo, tabaccaio di Civè di Correzzola, che la notte del 22 aprile 2012 uccise con la sua pistola un ladro di origini moldave che era entrato nel suo negozio per svuotarlo. -"Era legittima difesa putativa"- questo è quello che ha deciso il pm Roberti, che nella sua relazione ha spiegato che Birolo è sceso dalla stanza da letto fin dentro al negozio per difendere la famiglia.
Il resto dei componenti, infatti, dormiva con lui nella casa situata sopra all'attività. Secondo i fatti, durante la notta il proprietario ha sentito dei strani rumori provenienti dal suo negozio e una volta sceso ha trovato la vetrina distrutta. All'improvviso, da dietro il bancone, ha visto un uomo saltargli addosso ed è a quel punto che ha potuto che sparare. Il giorno dopo la procura lo aveva indagato per omicidio volontario. Rinviato a giudizio in udienza preliminare, l'accusa si era trasformata in eccesso colposo di legittima difesa. Ma adesso il pm si è decisa che l'uomo aveva tutto il diritto di sparare. E di uccidere.
A scagionare il tabaccaio sarebbe stata la consulenza balistica realizzata da Marco Piovan. Il 23enne moldavo, infatti, era stato colpito da una distanza talmente ridotta (meno di mezzo metro) che giustificherebbe la reazione dell'uomo. Saltando fuori dal bancone, il moldavo si sarebbe avvicinato al fianco dell'uomo che a quel punto lo ha colpito all'altezza dell'ascella destra. Il tabaccaio dichiarò di aver sparato perché spaventato dalla presenza del ladro. E adesso il pm, finalmente, gli dà ragione.
Carlo Sampogna - Agenzia Stampa Italia