(ASI) Per effetto del maltempo con freddo e gelo è crollata fino al 50% la produzione di latte negli allevamenti delle aree terremotate ma si registra anche un forte aumento degli aborti per lo stress termico a cui sono sottoposti gli animali.
E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che sottolinea l’importanza dell’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Si stima infatti - sottolinea la Coldiretti - che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state realizzate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”. Con le temperature crollate fino a -10 gradi - conclude la Coldiretti - serve ora uno sforzo comune per recuperare i ritardi e superare le difficoltà sinora incontrate e alleggerire il percorso per l’arrivo delle strutture, risolvendo al contempo i problemi nell'allaccio dell'energia elettrica e dell'acqua, senza le quali le stalle montate non possono ospitare adeguatamente gli animali”.

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