(ASI) Roma- il 13 novembre 2016 sarà il giorno di chiusura delle Porte Sante del Giubileo della Misericordia in tutte le diocesi del mondo e nei Santuari. Lo stesso giorno il Papa celebrerà l'Anno Santo delle persone socialmente emarginati. Saranno accolti tutti coloro che per precarietà economica, malattia, solitudine o assenza di legami familiari vivono in uno stato di emarginazione, di povertà ed hanno difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale. Sabato 12 novembre ci sarà una veglia nella basilica di San Paolo e un concerto in aula Paolo VI del maestro Ennio Morricone.
L' associazione francese Lazare, fondata da Etienne Villemain, animerà questa giornata con l' iniziativa" fratello", si prevedono 6000 partecipanti provenienti da Francia, Germania, Portogallo, Inghilterra, Spagna, Polonia, Olanda, Italia, Ungheria, Slovacchia, Croazia e Svizzera.
Il 20 novembre si concluderà l' Anno della Misericordia con la chiusura della Porta Santa di San Pietro. Monsignor Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, ha smentito le voci che il Giubileo "sia stato un flop" anzi si può parlare di" grande successo" proprio per la moltitudine di persone lontane che si sono riavvicinate alla fede cristiana mediante l'Anno santo, il numero dei pellegrini è arrivato ad oltre 20 milioni.
Domenica 6 novembre nella basilica di San Pietro il Pontefice celebrerà il Giubileo dei carcerati.
Monsignor Fisichella ha spiegato che" la misericordia di Dio è capace di trasformare le sbarre in esperienza di libertà" proprio per questo il Santo Padre tiene in maniera particolare ai detenuti. Ricordiamo le visite ai penitenziari negli Stati Uniti, in Bolivia e in Messico, i contatti telefonici con condannati a morte nei vari paesi del mondo, la messa in Coena Domini nel carcere minorile di Casal del Marmo. Infine Francesco per l' Anno della Misericordia ha stabilito che" le soglie di ogni cella fossero Porte Sante se i detenuti che la attraversano rivolgeranno il pensiero e la preghiera a Dio Padre".
Nella piazza di San Pietro sono previste domenica prossima oltre 4000 persone tra detenuti, minori, detenuti in detenzione domiciliare, persone in alternativa al carcere sul territorio, ex carcerati, familiari, operatori, cappellani, agenti della polizia penitenziaria, associazioni che offrono assistenza all'interno e all'esterno esterno delle case circondariali, tutti provenienti da 12 paesi del mondo. I detenuti saranno 1000 di tutte le categorie, 35 provenienti dalla Spagna, il resto da carceri italiani. Sarà presente anche una delegazione luterana proveniente dalla Svezia.
Quattro le testimonianze che saranno presentate durante la celebrazione che si svolgerà alle 10. La prima sarà di un detenuto che in carcere ha incontrato Cristo, si è riconciliato con la vittima e si è convertito. Poi parlerà il fratello di una persona uccisa che è diventata strumento di perdono. Successivamente un ragazzo minorenne che ancora sta scontando la sua pena racconterà la sua esperienza. Infine parlerà un agente della polizia penitenziaria che lavora a contatto quotidianamente con i detenuti. Le testimonianze saranno accompagnate da canti del Coro Papageno composto da volontari e detenuti della casa circondariale Dozza di Bologna. Il servizio liturgico sarà svolto da detenuti, le ostie per la messa saranno prodotte da alcuni carcerati dell' Opera di Milano nell'ambito del progetto" il senso del pane". Durante la celebrazione sarà esposta la statua della Madonna della mercede protettrice dei prigionieri.
Ilaria Delicati- Agenzia Stampa Italia.