(ASI) Roma - Sessanta minuti e una decina di domande, quanto basta a Mark Zuckerberg per dare una linea chiara non solo del passato, presente e futuro della sua azienda, ma anche della sua vita personale.
All'università LUISS Guido Carli di Roma il fondatore e vertice di Facebook, il social network più popolare degli anni duemila, ha incontrato gli studenti per rispondere alle loro domande.
L'evento, di grande prestigio per un ateneo europeo, si è inserito in una rapida visita di Zuckerberg in Italia, prima per l'amico e collega, fondatore di Spotify Daniel EK, fresco sposo sul Lago di Como, poi a Roma per visitare una delle città che più ama al mondo, correndo presso il Colosseo e godendosi la storia antica da moderno americano.
Fervido studente di Latino, "perché non c'è lo speaking - spiega - sono stato sempre inetto con le
lingue...", e, pur parlando fluentemente cinese, scelse proprio nella Città Eterna di celebrare il proprio matrimonio con Priscilla Chan 4 anni fa, anche lei cinese appunto.
Oggi è padre di Maxima, la bambina che il prossimo primo dicembre compirà un anno.
In merito, proprio dopo essere stato incalzato dagli studenti, Mark si rivela, come suo solito, abile nelle risposte accattivanti, senza perdere smalto nel pubblicizzare la sua creatura 2.0.
"Mi chiedete se ho rovinato le vostre relazioni sociali? No, perché il mio obiettivo è semplicemente migliorare la comunicazione dove non lo fosse. E gli errori, anche in Facebook, si correggono. Io non parlo certo con Priscilla e Maxima da una stanza all'altra con Facebook se siamo sotto lo stesso tetto, ma se, come ora, mia figlia è dall'altra parte dell'oceano, eccome se questo è una fortuna!"
Il pubblico giovane ed energico però vuole altrettanti consigli chiari e incoraggianti per provare a migliorare il mondo come è riuscito a fare Mark.
"Mmm, penso che per prima cosa dobbiate capire come voler cambiare il mondo, cosa volete nel profondo. Da lì, combattete ogni giorno per realizzare le vostre ambizioni. Il vero segreto è rimanere aperti a qualsiasi soluzione, reinventarsi e trovare un buon team. Nessuno ha fatto grandi cose da solo."
E pur contraddicendo l'enorme potere che il suo individualismo geniale ha dato prova di saper produrre, Zuckerberg non ha rinunciato a far riferimento al terremoto del centro Italia con una nota di dolore, ma allo stesso tempo con tanta forza nel reagire, anche rendendo utili le proprie piattaforme.
"Io non so bene come pronunciarla, quel piatto tanto buono... Ah sì, AMATRICIANA, grazie! Se ogni ristorante, in Italia e nel mondo, volesse collaborare devolvendo ora parte del ricavato ai terremotati è ovvio che pagine e conversazioni Facebook possano rendersi notevolmente utili per coordinarsi. Questo è quello che sognavo di fare, questa è la piattaforma virtuosa che tenterò di migliorare. Perché soccorsi efficaci e collaborazioni solidali nascono anche da una comunicazione all'avanguardia."
In breve Zuckerberg ha detto la
sua opinione chiara e forte, aggiungendo anche che "i giornalisti non hanno nulla da temere" in quanto Facebook è molto più di una testata, un'emittente o un editore. Semplicemente un social network."
Semplicemente... Anche di fronte a una tale complessità del mondo odierno dove, come dice Mark, "piattaforme come la mia sono tanto usate per opere buone come per il male, basti vedere l'esempio del terrorismo internazionale".
Zuckerberg è in viaggio da diversi mesi, ma non si fermerà di certo a Roma. Ambizioso come non mai, ha già detto di avere in serbo diverse sorprese per il prossimo autunno.
Non si può far altro che aspettare, perché quando ascolteremo le novità dai media, le avremo già conosciute tutte alla prima visita del suo social network, tanto è grande l'invasività e la rilevanza di Facebook nelle nostre vite.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia