(ASI) Chieti – Intrappolati da sei giorni nel Rifugio Pomilio i gestori della struttura turistica a 1888 mt s.l.m nel Parco della Majella, sito alla fine della strada di proprietà dell'ente parco (ex S.S. 263) che da Pretoro sale al Blockhaus.
Il rifugio, dotato di posti letto, bar, ristorante, e altri servizi è sempre aperto, sia nei mesi estivi che invernali, con neve da novembre agli inizi di maggio.
Ma, quest'anno, paradossalmente, proprio in uno dei più rinomati impianti sciistici dell'Italia centro – meridionale, quello della Majelletta, che ricade nel Comune di Rapino (CH), qualcosa non ha funzionato nella gestione dell'emergenza neve da parte degli Enti e il “Pomilio” è rimasto isolato con appena “solo” 1,20 mt di neve, non certo una nevicata abbondante in una zona abituata a ben altri livelli di precipitazioni.
La Provincia non può intervenire perché l'area non è di sua competenza, e il Parco della Majella, ente competente,non ha mezzi propri per farlo e deve pagare un privato.
Così una intera famiglia, è rimasta bloccata nella propria attività con tutti i problemi e i disagi economici annessi e connessi.
Questo, perché, come ci ha raccontato uno dei gestori, Francesco D'Emilio, “senza la strada praticabile ben pochi turistici possono venire da noi, ancora di più se si considera che anche l'impianto di risalita è chiuso”.
Ma, i gestori sono fiduciosi che la situazione critica si risolva il prima possibile, e che le promesse fatte dagli Enti si trasformino in fatti: “l'Ente Parco Majella si è assunta le sue responsabilità – ha precisato Francesco D'Emilio – e dovrebbe pulire la strada entro giovedì 3 dicembre, mentre l'impianto di risalita dovrebbe riaprire i battenti già da sabato 5 dicembre. Dobbiamo ringraziare per essersi spesi a nostro favore anche il Governato della Regione Luciano D'Alfonso e il Sindaco di Rapino Rocco Micucci”.
Di certo, ora tutti auspicano che i disagi si risolvano il primo possibile e che non capitino più disservizi di questo genere, poiché l'area in questione è già tristemente nota per l'inquinamento elettromagnetico delle antenne installate e penalizzata dalla mancanza di un biglietto unico fra gli attigui impianti sciistici di Passo Lanciano e della Majelletta, senza cui gli operatori turistici faticano a programmare seriamente il futuro turistico di questa area montana dell'Appennino Abruzzese.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia