(ASI) Allarme anche in Italia per il moltiplicarsi del numero delle malattie che resistono alle terapie antibiotiche. L’eccesso di prescrizioni e di uso improprio sta portando ad un aumento drammatico di ceppi resistenti.
Si conosce la antibiotico resistenza negli ospedali ma si fa poco o niente per combatterla. Poco o niente si conosce la resistenza a livello territoriale.
Non è possibile ignorare questo allarme. E’ necessario decidere di operare con il massimo rigore scientifico e a livello territoriale.
In primo luogo prendere in considerazione le ipotesi di mappature territoriali della resistenza a germi che più frequentemente sono all’origine delle patologie infettive. In concreto è necessario fare tesoro delle proposte del Progetto ARES dell’Università degli studi di Milano, in particolare delle iniziative che stanno sperimentando a Napoli con Federconsumatori Campania:
- realizzare reti di medici sentinelle e reti di laboratori nei territori ,
- formazione per medici e tecnici di laboratorio,
- metodi di raccolta dati, di diagnosi e di valutazione di esami e controlli.
L’obiettivo è superare criticità prevedibili e le difficoltà attuali, formare personale sanitario e informare/educare i cittadini pazienti.
In questo senso assume sempre maggiore rilevanza investire sulla ricerca e su nuovi farmaci.
Redazione Agenzia Stampa Italia