(ASI) Sono trascorsi 2 anni da quando il vescovo Jorge Mario Bergoglio è divenuto Papa Francesco. Era il 13 marzo del 2013, una data che ha segnato una svolta luminosa nel dialogo inter-religioso ed interculturale.
"La Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l'Associazione dei medici di Origine straniera in Italia (Amsi ) ed il movimento internazionale Uniti per Unire porgono i loro auguri a Papa Francesco a due anni dalla sua nomina, perché prosegua il suo inarrestabile operare per la pace nel mondo e l'armonia dei popoli". "Papa Francesco è diventato da subito un idolo per noi, per il mondo arabo e musulmano che è forte della sua appartenenza ma si riconosce nel rispetto delle altre religioni e nella loro convivenza pacifica. La Co-mai ha interagito con il Papa, ha lavorato e lavora per la difesa dei diritti umani e per il loro rispetto portando avanti un messaggio di pace universale che non si serve di bandiere politiche o che sia rivolto ad una singola religione".Dichiara il Presidente di Amsi, Co-mai e Uniti per Unire Foad Aodi
Del resto, le ripetute circostanze di incontro e di unione tra Papa Francesco ed il Presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia sintetizzano concretamente il senso dell'avvicinamento inter-confessionale.
Dalla prima visita papale dove ha incontrato i migranti di Lampedusa l'8 luglio 2013, ai molteplici appelli alla preghiera per la pace in Palestina, in Siria, e nel resto del Medio Oriente, Papa Francesco ha compiuto una svolta di apertura a favore del dialogo inter-religioso. Una svolta che include e non esclude il mondo arabo.
"Facciamo gli auguri a Papa Francesco per il secondo anno della sua nomina, unendoci ai suoi appelli di preghiera per la pace nel mondo con una forza condivisa che ci sostiene nel nostro lavoro contro i pregiudizi, contro il terrorismo e contro qualsiasi forma di discriminazione religiosa. Adesso vogliamo vedere realizzati i frutti del suo messaggio ecumenico. Non facciamo cadere i suoi appelli nel vuoto. La diplomazia internazionale deve lavorare per portare a compimento questi preziosi e coraggiosi appelli, così che Francesco passerà alla storia come il Papa del dialogo ma anche della concretezza. C'è bisogno di concretezza perché la gente e' stanca e sfiduciata nell'attendere una pace che non arriva mai". Conclude Foad Aodi.
Redazione Agenzia Stampa Italia