«Un Presidente partorito da un Parlamento illegittimo è a tutti gli effetti un Presidente illegittimo. Non è un caso se in Parlamento abbiamo un gruppo di nominati, insediatisi in Parlamento grazie a leggi incostituzionali come il Mattarellum e il Porcellum. Adesso vorremmo fare l’Italicum? Magari cambiando la Costituzione in modo che la Consulta non possa più bocciare le leggi elettorali? E come mai il popolo è sempre tagliato fuori dalla partecipazione alla cosa pubblica? Questo è un paese antidemocratico e violento perché di violenza si tratta quando, con subdole modifiche di legge o manovra finanziarie, si costringe il popolo alla fame, gli si toglie il lavoro, la forza di vivere, di amare, di avere fiducia nel futuro.
Democrazia indica etimologicamente il potere popolare. Se davvero siamo uno uno stato “democratico”, allora perché non è il Popolo a votare per il proprio Presidente? Perché non possiamo votare noi i trattati internazionali? Perché non può decidere il popolo se cedere o meno la propria sovranità? Tutte queste cose non ci sono concesse e non siamo più disposti ad accettare una sorta di totalitarismo democratico che ci sta sfinendo. Non siamo nemmeno liberi di votare chi vorremmo davvero al governo, dato che durante le ultime legislature i soliti noti hanno deciso di fregarci con le leggi elettorali. Voi, proprio voi, cari onorevoli, siete le persone più incivili, violente ed antidemocratiche perché manipolate le leggi a vostro piacimento e costringete il popolo in una morsa sempre più stretta».
Queste le parole della base del Coordinamento che si rivolge con sprezzo anche a Giorgio Napolitano - «all’illegittimo Presidente emerito Giorgio Napolitano e al suo illegittimo successore il Coordinamento vuole gridare: Resisteremo fino alla fine! Fino al punto in cui non riusciremo ad ottenere ciò che vogliamo davvero: potere al popolo e giustizia sociale. A noi non slogan, la vostra propaganda effimera. I vostri slogan di libertà, democrazia e perbenismo perché, come diceva Sandro Pertini: “Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame”».
Il Coordinamento 9 dicembre sottolinea inoltre che l'8 gennaio 2015 sono stati eletti cinque portavoce: Stefano Sanviti delegato presidio di Pavia per Nord Ovest (Piemonte, Liguria, Lombardia); Ferdinando Polegato delegato presidio Pordenone e Aldo Steccanella delegato presidio Verona, per Nord Est (Triveneto / Emilia Romagna);Francesco Serra, per Centro Italia (Toscana, Lazio, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria); Ferruccio Palazzo attivista Brindisi, per Sud (Campania, Basilicata, Puglia); Francesco Anoldo delegato presidio Reggio Calabria, per Calabria e isole.
Redazione Agenzia Stampa Italia