(ASI) Città del Vaticano; stamani in Piazza San Pietro ha avuto luogo il primo Angelus di questo 2015, Papa Francesco oggi alle migliaia di persone presenti ha parlato di fraternità di piccoli gesti che possono fare la differenza per ottenere la pace.
Nel Vangelo di oggi San Giovanni dice " in Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta ... Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo", queste le parole sulle quali ha voluto soffermarsi Bergoglio, che ha spiegato "gli uomini parlano tanto della luce, ma spesso preferiscono la tranquillità ingannatrice del buio. Noi parliamo tanto della pace, ma spesso ricorriamo alla guerra o scegliamo il silenzio complice, oppure non facciamo nulla di concreto per costruire la pace. Infatti dice san Giovanni che <<venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto>> ; perché <<il giudizio è questo: la luce – Gesù – è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene la luce perché le sue opere non vengano riprovate>>. Così dice nel Vangelo San Giovanni. Il cuore dell'uomo può rifiutare la luce e preferire le tenebre, perché la luce mette a nudo le sue opere malvagie. Chi fa il male, odia la luce. Chi fa il male, odia la pace".
Parole che mostrano lo spaccato della società odierna, troppo frenetica per accorgersi che c'è chi sta male, troppa omertà di fronte ad un male che dilaga e prende piede insidiandosi nei cuori più deboli. Poi il suo auspicio per il nuovo anno " il mio auspicio – dice - è che si superi lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Questo sfruttamento è una piaga sociale che mortifica i rapporti interpersonali e impedisce una vita di comunione improntata a rispetto, giustizia e carità. Ogni uomo e ogni popolo hanno fame e sete di pace; pertanto è necessario e urgente costruire la pace – e prosegue - la pace non è soltanto assenza di guerra, ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con sé stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri. Questa è la pace... penso ai conflitti che insanguinano ancora troppe regioni del Pianeta, alle tensioni nelle famiglie e nelle comunità, ma in quante famiglie, in quante comunità, anche parrocchiali, c'è la guerra, come pure ai contrasti accesi nelle nostre città e nei nostri paesi tra gruppi di diversa estrazione culturale, etnica e religiosa. Dobbiamo convincerci, nonostante ogni contraria apparenza, che la concordia è sempre possibile, ad ogni livello e in ogni situazione. Non c'è futuro senza propositi e progetti di pace! Non c'è futuro senza pace!".
Poi il monito di Papa Francesco " ognuno di noi – dice - deve compiere gesti di fraternità nei confronti del prossimo, specialmente di coloro che sono provati da tensioni familiari o da dissidi di vario genere. Questi piccoli gesti hanno tanto valore: possono essere semi che danno speranza, possono aprire strade e prospettive di pace – poi aggiunge - invochiamo ora Maria, Regina della Pace. Lei, durante la sua vita terrena, ha conosciuto non poche difficoltà, legate alla quotidiana fatica dell'esistenza. Ma non hai mai smarrito la pace del cuore, frutto dell'abbandono fiducioso alla misericordia di Dio. A Maria, nostra tenera Madre, chiediamo di indicare al mondo intero la via sicura dell'amore e della pace".
Una pace che per ora sembra non voler arrivare, ma chissà che queste parole oggi non abbiano smosso le coscienze di alcuni che invece potrebbero renderla possibile.
Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia