(ASI) È forse la festa in assoluto più significativa per gli americani, per molti anche più del Natale. Una ricorrenza dove chiunque ringrazia Dio per tutto ciò che ha avuto durante l’anno.
Ci riferiamo al Thanksgiving (festa del Ringraziamento). Una festa pressoché sconosciuta nel nostro Paese, risalente al lontano 1621, quando nella città di Plymouth, nel Massachussetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore del buon raccolto. Fu poi il presidente Abramo Lincoln a farla diventare una festa nazionale nel 1863, trasformandola in una vera e propria istituzione del popolo americano.
Oggi, infatti, seppur abbandonate le cristianissime origini dei padri pellegrini, il Ringraziamento continua a mantenere un aurea di sacralità per il popolo a stelle e strisce: non esiste infatti famiglia americana che ogni quarto giovedì di novembre non si riunisca attorno ad un tavolo con i propri cari, ringraziando il Signore di fronte ad un enorme tacchino, pietanza simbolo della festa.
La famiglia, quindi, e la gratitudine verso Dio rappresentano per ogni americano i simboli principali di questa ricorrenza, anche coloro che non sono in patria perché impegnati all’estero. Per tutti i militari lontani delle proprie case, le basi americane presenti nel mondo hanno organizzato il proprio Thanksgiving, per far sentire i militari più vicini a casa ed alle loro famiglie.
Questo è successo anche alla base americana della stazione aeronavale NASSIG di Sigonella, dove ieri i militari americani, insieme con i colleghi italiani e le loro famiglie, hanno celebrato tutti insieme il giorno del Ringraziamento, dando vita ad una giornata di gioia e di aggregazione. Una giornata dove si mettono da parte ruoli e gradi, e tutti sono parte di una grande famiglia. E come in ogni famiglia che si rispetti, il grande padre è colui che accoglie e serve gli ospiti, come il comandante della base Chris Dennis che, con la classe e ed il sorriso che lo contraddistingue, ha accolto i suoi ospiti, servendo lui stesso le pietanze.
Chiaramente, anche l’ottimo cibo ha avuto un ruolo centrale: l’organizzatissimo staff di cuochi della base, tutti rigorosamente made in Italy, ha preparato le squisite pietanze tipiche del ringraziamento, a cominciare dall’immancabile tacchino.
In America il tacchino nel giorno del Ringraziamento è una vera e propria istituzione, tanto che, una volta assaggiato non si potrà più tornare indietro con i nostri surrogati. A contorno di questa deliziosa pietanza, il ricchissimo menù predisposto per l’occasione prevedeva la famosissima “cramberry sauce” (marmellata di mirtilli), l’insalata di mele e noccioline, i “macaroni cheese”, tortino di patate dolci, diversi contorni vegetali e tantissimo altro ancora. Il tutto accompagnato dall’American Eggnog, una sorta di zabaglione che, nonostante fosse “alcool free” era tutt’altro che light: tra i suoi ingredienti, panna uova e gelato alla vaniglia.
A chiudere in bellezza questo ricchissimo buffet, oltre ai cinque tra i dolci tipici del Ringraziamento: cheescake, chocolate chips (biscotti con gocce di cioccolato), apple pie, torta di zucca e torta di patate dolci, un’enorme torta decorata a stelle e strisce con il logo della base di Sigonella.
Un giorno speciale che, anche se non fa parte della nostra tradizione, dovrebbe a buon diritto diventarlo. Spesso infatti lo si dimentica, ma ringraziare per tutto quello che si ha dovrebbe essere una buona abitudine che tutti dovremmo imparare.
Giuliana Sotera - Agenzia Stampa Italia