(ASI) Città del Vaticano: "Gesù non ci chiede di conservare la sua grazia in cassaforte, ma vuole che la usiamo a vantaggio degli altri", queste le parole pronunciate stamani da Bergoglio, nel corso dell'Angelus, di fronte ad una Piazza San Pietro gremita da migliaia di pellegrini.
L'Angelus di stamani ha avuto infatti ad oggetto la parabola dei talenti, proposta dalla liturgia domenicale, talenti che "non sono le qualità individuali, ma il patrimonio che il Signore ci affida - spiega Bergoglio - la sua Parola, l'Eucarestia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono, cioè i suoi beni più preziosi che noi siamo chiamati a far fruttare" così spiega Francesco come la fede in Dio è un dono, un dono che Lui ha voluto affidarci non per noi stessi ma perché venga fatto fruttare e trasmesso anche al prossimo, Bergoglio infatti pone anche una domanda significativa "chi abbiamo contagiato con la nostra fede? Quante persone abbiamo incoraggiato con la nostra speranza? Sono domande che ci farà bene farci - afferma il Pontefice che poi spiega - qualunque ambiente, anche il più lontano e impraticabile, può diventare luogo dove far fruttare i talenti".
Papa Francesco poi spiega " questa parabola ci sprona a non nascondere la nostra fede e la nostra appartenenza a Cristo, a non seppellire la Parola del Vangelo, ma a farla circolare nella nostra vita - poi il Papa spiega che questo vale anche per il perdono - non teniamolo chiuso in noi stessi - dice - ma lasciamo che sprigioni la sua forza, che faccia cadere quei muri che il nostro egoismo ha innalzato, che ci faccia fare il primo passo nei rapporti bloccati, riprendere il dialogo dove non c'è più comunicazione - poi prosegue - il Signore non da a tutti le stesse cose nello stesso modo, ci affida quello che è giusto per noi, ma in tutti ripone la stessa immensa fiducia" da qui l'esortazione a non deluderlo ( il Signore ), a non lasciarci ingannare dalla paura, ma ricambiare la fiducia con fiducia. Poi la preghiera alla Vergine Maria, che ha affermato "incarna questo atteggiamento nel modo più bello e più pieno ".
Erika Cesari - Agenzia Stampa Italia