(ASI) Nell'ambito della missione Rosetta dell’ESA (European Space Agency), il lander Philae è atterrato sulla cometa 67P/Churyumov‐Gerasimenko. Il contributo tecnico‐scientifico italiano tra istituti di ricerca e industria è stato coordinato dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).
Il viaggio di Rosetta
Lanciata il 2 marzo 2004 da Kourou, nella Guiana francese, Rosetta ha percorso oltre 6 miliardi di chilometri. Sfruttando più volte l’effetto “fionda gravitazionale”, la sonda è stata accelerata una volta dall'incontro con Marte e tre volte da quello con la Terra; ha volato in passaggi ravvicinati con gli asteroidi Steins nel 2008 e Lutetia nel 2010. Ha poi proseguito il cammino in stato di ibernazione dal 2011 al 2014 per raggiungere l'orbita della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko tra Marte e Giove.
Dopo il “letargo” durato 31 mesi, la sonda si è svegliata automaticamente il 20 gennaio scorso, comandata da un suo orologio interno e senza segnali provenienti dalla Terra, per proseguire il viaggio verso la tappa finale e principale del suo viaggio: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, intorno cui ha iniziato a orbitare il 6 agosto di quest’anno e dove è atterrata il 12 novembre.
Numerosi gli strumenti e sistemi di terra e di bordo della sonda Philae
Le società di FinmeccanicaSelex ES, Telespazio e Thales Alenia Space, hanno contribuito in maniera decisiva al successo della missione Rosetta grazie ai numerosi strumenti e sistemi di terra e di bordo della sonda Philae, a partire dalla speciale trivella, il Sample Drill and Distribution (SD2) realizzato da Finmeccanica - Selex ES, che trapanerà il suolo della cometa fino a una profondità di 30 centimetri. L’SD2 acquisirà campioni di materiale cometario per consentirne l’analisi in loco, allo scopo di fornire importanti informazioni sulla nascita e l’evoluzione del Sistema Solare.
Sofisticati strumenti elettro-ottici
Nell’ambito della missione, Finmeccanica - Selex ESha realizzato per l’ASI sofisticati strumenti elettro-ottici basati su tecnologie iperspettrali e innovativi sistemi robotici. Oltre al SD2, la società ha realizzato l’A-STR (Autonomous Star TRacker), il sensore per la determinazione d’assetto della sonda che ha consentito a Rosetta di orientarsi nello Spazio e di puntare correttamente l’antenna per inviare i suoi segnali a Terra; la telecamera NAVCAM per la navigazione spaziale della sonda; lo spettrometro VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer) in grado di rilevare le caratteristiche termiche della cometa; lo strumento GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) per l’analisi delle polveri e delle particelle della cometa; i pannelli fotovoltaici (Photovoltaic Assembly), i più grandi mai realizzati per una missione scientifica dell’ESA, con una superficie di 62 metri quadrati e una lunghezza di circa 14 metri. Altri pannelli solari più piccoli, per un totale di circa 2 metri quadrati, ricoprono le facce esterne del lander Philae, consentendo ai suoi strumenti di funzionare sulla superficie della cometa.
Il sistema di controllo e pianificazione della missione
Finmeccanica - Telespazio, con la sua controllata Telespazio VEGA Deutschland, ha progettato e realizzato per l’ESOC, il Centro Europeo per le Operazioni Spaziali, il sistema di controllo e pianificazione della missione, nonché il sistema di simulazione in tempo reale della sonda. Esperti di Finmeccanica - Telespazio fanno parte del team operativo ESA che ha gestito Rosetta e la sua traiettoria di avvicinamento e rivoluzione intorno alla cometa, nonché del team dell’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) che si occupa del lander Philae, con la responsabilità della sua gestione tecnica.
Thales Alenia Spaceè coinvolta nella missione per le attività di assemblaggio e integrazione del satellite. Ha inoltre provveduto alla definizione e all’approvvigionamento delle attrezzature meccaniche ed elettriche di supporto a terra. Oltre ad aver avuto un ruolo cruciale durante la campagna di lancio, l’azienda ha realizzato anche lo speciale trasponditore digitale di bordo del satellite, operante in banda S e X, essenziale per il collegamento tra la sonda e la Terra.