(ASI) Abruzzo - La Confconsumatori di Chieti - Pescara lancia l'allarme sulla pericolosità di 900 mila serbatoi di distributori Gpl a rischio in Italia ( presenti ovviamente anche in Abruzzo) e dichiara di appoggiare il discusso progetto del serbatoio "Amico Gpl" della Walter Tosto Serbatoi di Chieti Scalo per risolvere il problema della sicurezza degli impianti.
I dirigenti abruzzesi dell'associazione dei consumatori basano i loro timori sulla base di quanto denunciato il 9 Ottobre 2013 da Luca Pellizer, Presidente dell' Associazione nazionale dei costruttori di caldareria ( Ucc - Anima di Confindustria), secondo cui centinaia di migliaia di serbatoi sarebbero interrati senza rispettare le norme che impongono una nuova certificazione per i manufatti ricondizionati e questo provocherebbe "grave pericolo per l'ambiente e per l'incolumità di migliaia di famiglie" e, quindi, in assenza di interventi "potrebbe scoppiare una nuova Ilva sottoterra".
"Anche se Assogasliquidi (Federchimica), l'impresa nazionale delle imprese distributrici di Gpl e Gnl - hanno dichiarato i responsabile della Confconsumatori - ha tentato di rassicurare gli utenti sulla sicurezza dei serbatoi di Gpl interrati prodotti e commercializzati dalle ditte da loro rappresentate, noi vogliamo maggiori garanzie. Per questo - hanno continuato gli esponenti della Confconsumatori - abbiamo deciso di appoggiare il progetto portato avanti dalla Walter Tosto Serbatoi di Chieti Scalo, che dal 1994 ha messo sul mercato, e ancora oggi è l'unica azienda in grado di realizzarlo, il serbatoio interrato "Amico Gpl", con le stesse caratteristiche di sicurezza di quelli fuori terra, eliminando i disagi di manutenzione".
La Walter Tosto Serbatoi ha da alcuni anni intrapreso una battaglia legale in nome della convinzione che i serbatoietti monoparte non sono sicuri che ha portato, tra l'altro, alla espulsione dall'Assogasliquidi della ditta di Chieti.
"Pertanto - hanno concluso gli esponenti della Confconsumatori - noi chiediamo che venga fatta chiarezza sulla sicurezza dei serbatoi interrati, attualmente presenti ovviamente anche in Abruzzo, affinché, non si verifichino più le tragedie che di tanto in tanto vengono pubblicizzate dagli organi d'informazione e che vengano utilizzate le tecnologie che rendano più sicuri possibili i serbatoi, affinché sia tutelato l'interesse della collettività".
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia