(ASI) Fine 2016. Questo il termine che è stato fissato per il completamento del rilancio di Alfa Romeo. Nei giorni scorsi è stato infatti ufficializzato dall’amministratore delegato Harald Wester, amministratore delegato (CEO) della casa del Biscione, il calendario di uscita dei prossimi modelli.
5 in tutto i nuovi modelli che segneranno il ritorno alla trazione posteriore e integrale, progettati per ridare lustro alla stella appannata dello storico marchio italiano.
Dapprima una Berlina di medie dimensioni, progettata per competere con la tedesca BMW serie 5, destinata a rinverdire i fasti di modelli come la 164 e la 166, anch’esse a loro tempo progettate con questo scopo. Questa berlina, dalla gestazione in vero piuttosto lunga e travagliata, avrebbe dovuto chiamarsi Giulia e confermare la presente politica ingegneristica e di target, montando sempre la trazione anteriore e motori della famiglia dei Multi Air 1.4, 1.6, 1.8, seppur in versione “vitaminizzata”. Confermato dunque l’abbandono di tale progetto, soprattutto a causa degli impietosi numeri sul crollo delle vendite dopo 5 anni di politica “down-sizing” (riduzione dei costi, delle dimensioni e occhio ai consumi), e oltre che per l’impossibilità di far competere un siffatto modello con le vetture tedesche di punta del segmento.
Il nuovo progetto, il cui nome non è ancora stato ufficializzato, prevederà una berlina trazione posteriore e integrale che monterà motori nuovi motori benzina e diesel. Per i benzina si punterà su motori turbo mono e bi-stadio (con una sola girante o con due giranti in una), cilindrate da 2,2 litri 4 cilindri (da 180 a 330cv) e V6 3,3 litri (da 400 a più di 550cv). Quest’ultima motorizzazione pensata espressamente per strappare il primato di categoria alla BMW M5. Sul fronte dei diesel, anche qui motori turbo mono e bi-stadio, 4 cilindri (da 120 a 210cv) e V6 (da 250 a 330cv). Il debutto in Europa è previsto per la metà del 2016.
Il secondo modello sarà un suv progettato per competere con vetture come il Q5 della Audi, sarà realizzato sulla base della berlina media sopradescritta e ne condividerà anche la maggior parte dei propulsori che saranno tutti abbinati alla trazione integrale. Il debutto del nuovo suv sarà concomitante con la berlina media.
Il terzo modello annunciato sarà una berlina ammiraglia di grandi dimensioni, progettata per competere con le ammiraglie di gamma tedesche BMW serie 7 e Audi A8. Sarà costruita partendo dal pianale della berlina media, e monterà motori V6 e V8. Il lancio è previsto per la fine del 2016.
Contemporaneamente faranno la loro comparsa la da tempo annunciata spider , e la coupè. La spider non sarà più realizzata sulla piattaforma della Mazda Mx-5, come annunciato in passato. Tale piattaforma, che non poteva ospitare motori di categoria superiore agli attuali Multi Air, è infatti stata giudicata insufficiente. La nuova spider sarà basata su una versione accorciata ed irrobustita della berlina media, con cui condividerà la gamma di motori.
Parallelamente alla spider, farà la sua comparsa anche la coupé a 4 posti, che dovrebbe rivaleggiare con auto come la A5 di Audi e la Serie 4 di BMW. Come la spider, motori e meccanica saranno in comune con la berlina di medie dimensioni.
Oltre a questi 5 modelli, Alfa Romeo, ha annunciato l’intenzione di produrre anche un SUV di grandi dimensioni che dovrebbe essere basato sulla piattaforma della Maserati Levante il cui lancio è previsto per la fine dell’anno, per la realizzazione del quale avrebbe già avviato studi di pre-produzione e ricerche di settore. Sempre annunciate ma con “riserbo”, anche una nuova e potente coupé 4 porte che dovrebbe fare concorrenza alla BMW Serie 6 Gran Coupé e Audi A7, e la sostituta della Giulietta che prevederà il ritorno allo schema tradizionale di gamma, con versioni berlina 3 volumi e station wagon, per poter competere con la A4 di Audi e la Serie 3 berlina e Touring di BMW.
Per la realizzazioni di questo ambizioso piano, una squadra di 300 ingegneri specializzati sta già lavorando a Modena nelle sedi Ferrari e Maserati. Alfa Romeo ha però annunciato che tale numero è destinato ad aumentare nel corso del prossimo anno fino a un totale di 600 effettivi per poter portare a termine la prima fase del rilancio entro le scadenze fissate del 2016. L’obbiettivo dei nuovi modelli sarà di far passare la casa del Biscione dalle attuali 74.000 vetture vendute all’anno, a oltre 300.000.
Alexandru Rares Cenus - Agenzia Stampa Italia