(ASI) Proprio stamani in occasione dell'incontro con le comunità religiose coreane nel l'auditorium della " School of Love" di Kkottongnae, Papa Francesco chiarisce che non si può fare voto di povertà e poi vivere da ricchi e dice " è un'ipocrisia che danneggia la Chiesa".
Non è stato possibile al Pontefice recitare i Vespri a causa - si fa per dire ndr - del prolungato incontro dello stesso con i bambini disabili. A questo proposito Bergoglio ha voluto recitare l'Ave Maria in coreano per poi soffermarsi, se pur per poco visti i tempi molto ristretti, sull'importanza della gioia di sentirsi amati da Dio, fulcro questo della vocazione cristiana, "solo se la nostra testimonianza è gioiosa potremmo attrarre uomini e donne a Cristo", poi aggiunge "nella vita consacrata la povertà è sia un muro che una madre - e specifica - è un muro perché protegge la vita consacrata, è una madre perché la aiuta a crescere e la conduce nel giusto cammino".
Da qui l'ammonizione ai fedeli che predicano la povertà e poi vivono nel lusso, " l'ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di povertà e tuttavia vivono da ricchi, ferisce le anime dei fedeli e danneggia la Chiesa". Poi ha aggiunto "non ci sono scorciatoie, Dio desidera i nostri cuori completamente, e ciò significa che dobbiamo distaccarci e uscire da noi stessi sempre di più".
Ricorda anche il pericolo del consumismo che tenta ogni giorno gli uomini e le donne che hanno scelto di vivere nella "povertà religiosa". Ma forse dovrebbe far riflettere anche la società che quotidianamente si attacca a cose materiali anziché cercare di crescere interiormente per poter sposare una cultura che porti ad essere meno attaccati alle cose e più sensibili verso il prossimo.
Erika Cesari - Agenzia Stampa Italia