(ASI) Città del Vaticano. Anche questa domenica Piazza San Pietro si gremisce di fedeli, intenti ad ascoltare l'Angelus di Papa Francesco. Nel Vangelo odierno si parla di Gesù che cammina nelle acque del lago in tempesta e raggiunge i discepoli a bordo di una barca; Pietro va in contro ad esso e riesce a camminare anche lui sopra le acque d'un tratto però distoglie lo sguardo dal Signore e cade rischiando di affogare, così lo invoca e Lui tende a Pietro la sua mano e lo salva, a dimostrazione che anche la nostra fede a volte incontra le tempeste tipiche della vita, ma il Signore è sempre li anche se a volte non lo vediamo e ci tende la mano ogni volta che noi ne abbiamo bisogno.
Poi Papa Francesco parla della situazione in Iraq, parla delle centinaia di vittime, tra cui anche le comunità cristiane, mietute da tale conflitto e dice "tutto questo offende gravemente Dio e l'umanità, non si porta l'odio in nome di Dio, non si fa la guerra in nome di Dio" parole forti ma chiare, parole che non lasciano spazio ad interpretazioni di genere.
Chiede dunque qualche minuto di raccoglimento in silenzio ed in preghiera, perché cessino questi conflitti, si appella dunque alle organizzazioni politiche locali e internazionali affinché collaborino e contribuiscano alla fine di tali angherie.
"Ho nominato come inviato in Iraq, per aiutare quelle popolazioni, il mio Cardinale Fernando Filoni che domani partirà da Roma".
Prega anche per la Siria e per le vittime del virus che ultimamente sta terrorizzando il mondo l'ebola. Poi dice "da lunedì prossimo fino al 18 compirò un viaggio apostolico in Korea, accompagnatemi con la preghiera per favore, ne ho bisogno".
Erika Cesari - Agenzia Stampa Italia