(ASI) “E’ stato approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera l’emendamento presentato dal Ministro della salute Beatrice Lorenzin al DDL di conversione del decreto legge n. 90 del 2014 (P.A.), ove si propone una cifra a stralcio per 6500 danneggiati da sangue ed emoderivati infetti.
Si apprezza la volontà di voler mettere la parola fine. Ma esistono diversi ma: le somme proposte risultano insufficienti in base ai danni realmente subiti nonché ai deceduti. Soprattutto alla luce dei fondi accantonati dal 2007 ad oggi ( 2mld circa), pertanto si richiede di portare da 100 mila euro a 150 mila euro l'importo per i danneggiati viventi e a 250 mila euro per gli eredi dei deceduti. I tempi di accesso: inaccettabile una lungaggine di ulteriori 2 anni facendo firmare oggi una rinuncia a procedere in tutte le sedi, soprattutto per un provvedimento iniziato nel 2007. Si ha la sensazione di una proposta-spot, che correrà il rischio di vedere essere bocciata dalla stragrande maggioranza di noi danneggiati ai quali ancora una volta non verrà riconosciuta alcuna considerazione per le vite spezzate da virus altamente compromettenti e discriminanti a livello di salute e a livello lavorativo. Ancora una volta la mancanza di concertazione tra istituzioni e associazioni nonché i legali di categoria hanno portato a proposte inaccettabili vanificando il lavoro di anni. La nostra associazione si rende disponibil, così come i nostri legali ad un incontro chiarificatore ove poter discutere dei punti di cui sopra. Così come immaginiamo le altre associazioni. Apprezzando la volontà di mettere la parola fine, confidiamo che le istituzioni tutte convochino urgentemente un incontro”.
È quanto dichiarano Monica Trapella e Sandra D’Alessio, presidente e vicepresidente del comitato Vittime Sangue Infetto Onlus.