(ASI) Con i sequestri avvenuti oggi in Puglia torna alla ribalta il problema dell'olio di oliva contraffatto venduto come italiano. Un grave fenomeno che denunciamo da anni.
A pagare i danni di tale pratica sono i consumatori, truffati da un'informazione poco trasparente, nonché le aziende italiane, quelle corrette, che producono il vero e autentico olio extravergine d'oliva di qualità che tutto il mondo ci invidia.
Si continua così a spacciare per made in Italy dell'olio che, di italiano, nella migliore delle ipotesi, ha solo l'etichetta. Un olio dalle qualità organolettiche estremamente scadenti.
Una pratica inammissibile, che va contrastata con ogni mezzo: dall'azione legislativa alla disposizione di controlli sempre più severi e frequenti.
In un momento delicato come quello che il Paese sta vivendo, perdere terreno su un comparto fondamentale come il made in Italy è un vero e proprio suicidio.
Per questo è necessario il massimo sforzo del Governo per inasprire pene e sanzioni nei confronti di chi lucra sulla salute e sulle tasche dei cittadini. In particolare è necessario disporre il ritiro delle autorizzazioni per la produzione e la vendita, nonché prevedere una severa pena detentiva.
Redazione Agenzia Stampa Italia