(ASI) Città del Vaticano: moltissime le persone accorse per ascoltare l’Angelus presieduto ieri dal Santo Padre Francesco , in Piazza San Pietro. Nel Vangelo di ieri si parlava di una parabola molto significativa e profonda, quella del buon grano e della zizzania, che spiega Bergoglio, in ebraico deriva dalla stessa radice del nome “Satana”.
Questo passo del Vangelo parla di un campo dove il padrone ovvero Dio, semina il grano, poi col calare della notte arriva il Maligno a seminare zizzania. Il Pontefice poi spiega “l’insegnamento della parabola è duplice. Anzitutto dice che il male che c’è nel mondo non proviene da Dio, ma dal suo nemico, il Maligno … lui va dove non c’è luce per seminare zizzania … ha seminato il male in mezzo al bene, così che è impossibile a noi uomini separarli nettamente; ma Dio, alla fine potrà farlo”. Da qui Francesco parla del secondo tema “la contrapposizione tra l’impazienza dei servi e la paziente attesa del proprietario del campo che rappresenta Dio – poi spiega – noi a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi … Dio invece sa aspettare … egli sempre ci perdona se andiamo da Lui – e aggiunge – alla fine, infatti, il male sarà tolto ed eliminato: al tempo della mietitura, cioè del giudizio”.
Tale racconto evangelico riporta dunque il Santo Padre a focalizzare la propria attenzione, ancora una volta sugli accadimenti che negli ultimi tempi stanno sconvolgendo le Comunità cristiane a Mossul (Iraq), dove quest’ultime sono perseguitate e costrette ad abbandonare le proprie case per poter professare il proprio credo. Ma il Santo Padre volge lo sguardo anche a quelle tensioni che ultimamente stanno attanagliando il Medio Oriente e l’Ucraina, chiede dunque a chiunque stesse ascoltando le sue parole di pregare perché cessino i conflitti e le ostilità e dice “ la violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace”.
Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia