(ASI) Umbertide (Pg) – “Continuità, perché la vecchia programmazione 2007/2013 ha dato risultati soddisfacenti, in termini di utilizzo delle risorse e investimenti che sono stati realizzati nel comparto agricolo, agroalimentare e ambientale.
Innovazione, perché la crisi ha determinato e determina ancora oggi l’urgenza di ricercare dei cambiamenti sul piano imprenditoriale, anche agricolo. In particolare verso obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. È spiegato in queste parole di Dino Ricci, presidente della cooperativa Molini popolari riuniti (Mpr), il senso del convegno ‘Piano di sviluppo rurale dell’Umbria 2014/2020. Tra continuità e innovazione’, promosso dalla cooperativa stessa, a Umbertide, sabato 10 maggio, nell’ambito dell’inaugurazione dei nuovi impianti. Obiettivo della conferenza, a cui sono intervenuti Angelo Frascarelli, docente della facoltà di agraria dell’Università degli studi di Perugia, e Ciro Becchetti, dirigente dell’assessorato all’agricoltura della Regione Umbria, quello di apportare un ulteriore contributo alla stesura definitiva del prossimo Psr. “Auspichiamo – ha affermato Ricci – che la Commissione europea approvi il piano entro la fine dell’anno. Esprimiamo soddisfazione per il lavoro svolto dalla Regione che, in sinergia con le organizzazioni professionali e la cooperazione, è riuscita a portare a casa risorse finanziarie importanti. Priorità fondamentali dovranno essere la competitività e la redditività, la valorizzazione delle filiere e dei territori montani, l’innovazione di processo e prodotto, l’ambiente e il territorio, lo sviluppo e l’inclusione sociale nelle zone rurali”.
Dalla ripartizione dei fondi, all’Umbria è toccata una dotazione di 876 milioni di euro per sette anni, con un incremento, rispetto al programma precedente, di circa 90 milioni di euro. “Il Psr – ha spiegato Becchetti – sarà presentato entro l’estate. I regolamenti sono stati approvati e le Regioni hanno concordato tra loro e il ministero la divisione delle risorse. Questo ci consentirà di avere un programma molto ampio con cui poter sostenere l’innovazione delle imprese e filiere agricole alimentari, una rete di infrastrutture e servizi sociali sul territorio rurale dell’Umbria e una qualificazione di tutto il settore, anche dal punto di vista ambientale che per l’Europa è, in questo momento, una priorità assoluta”. Al dibattito che si è sviluppato durante il convegno hanno preso parte, poi, Graziano Pedetti, presidente regionale per l’agricoltura di Legacoop Umbria, e i presidenti regionali dell’Umbria di Confagricoltura, Marco Caprai, Coldiretti, Albano Agabiti, e Cia, Domenico Brugnoni. A trarre le conclusioni invece Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria. “Tra tante difficoltà – ha commentato – l’agricoltura riporta a casa più risorse. Dovremo ora ragionare su alcune filiere che hanno più difficoltà e su questo ci vorrà la capacità della politica e soprattutto delle associazioni, degli imprenditori e delle cooperative perché oggi, più che mai, bisogna lavorare insieme. La storia dei Molini popolari riuniti sta qui a dimostrarlo”.