Un momento di incontro e riflessione che, organizzato in occasione del 70° anniversario del Bombardamento Aereo Alleato del 2 febbraio 1944, ha visto la proiezione di filmati inediti e originali relativi agli eventi bellici ai Castelli Romani.
Arricchito da testimonianze dirette di alcuni fra i sopravvissuti alle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, è stato proposto da Ada Scalchi, presidente associazione Vittime del Bombardamento di Propaganda Fide a Castel Gandolfo.
Drammatiche e coinvolgenti le immagini degli eventi proiettate nella gremita sala del Centro Anziani di via Gustavo De Luca, molte delle quali commentate da chi, come Antonio Cugini, coltivatore diretto e Nilo Rizzo, presidente della locale Associazione Nazionale Partigiani Italiani, li ha vissuti in prima persona raccontando ai presenti la drammatica realtà della guerra, nel disorientamento per le sue atroci conseguenze e la non comprensione del sua finalità.
A portare il saluto dell’Amministrazione e del vice sindaco Fabrizio De Santis, gli assessori alla Cultura e ai Servizi Sociali Arianna Esposito e Remo Pisani che hanno ringraziato il presidente Mazzone per aver promosso un’iniziativa così importante dal punto di vista culturale e sociale e i partecipanti per averla condivisa.
«Un’occasione privilegiata - hanno detto - per affermare il valore della solidarietà e sussidiarietà oltre che per radicare nelle menti e nei cuori i passaggi fondamentali sui quali abbiamo costruito il nostro oggi, da non dimenticare ma trasferire, con iniziative di spessore come questa, ai nostri giovani. Perché conoscano il loro passato e, consci dei solchi indelebili che eventi come la guerra hanno prodotto negli animi, siano in grado di essere protagonisti di un futuro in nome dell’apertura e del dialogo, un luogo dove i negazionismi e i ritorni ad una non cultura non trovino spazio».
Con loro il consigliere comunale Massimo Prinzi, presidente del Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani che, insieme a Paolo Minucci membro del comitato Borgo Garibaldi, ha letto il personale ricordo di una marinese testimone dei fatti. A salutare i presenti anche il consigliere comunale Emanuele Ciamberlano. Hanno preso parte all’iniziativa Massimo Marini, dell’associazione «Per l’Europa dei Comuni» ed Enrico Capolei de «I Castellani di Vittoria Colonna». Ha portato il suo contributo Alberto Di Bernardini, marinese sopravvissuto alla strage di Cefalonia. Consulenza storico culturale all’iniziativa, con approfondimenti documentati è stata offerta da Ugo Mancini e Ugo Onorati.
In conclusione, da parte dell’assessore Esposito, il passaggio sul Servo di Dio Zaccaria Negroni, primo sindaco di Marino del dopoguerra, alla vigilia della traslazione dei suoi resti mortali dal cimitero comunale alla Basilica di San Barnaba in programma per i giorni 1, 2, 3 marzo prossimi. «Un uomo che – ha sottolineato la Esposito – nella sua capacità di prendere in mano la città dopo la guerra e condurla, da amorevole padre, verso una rinascita, incarna l’orgoglio e l’essenza del popolo marinese di non arrendersi mai, pur di fronte al dolore e alle difficoltà e, nell’unione e nella forza reciproca, trovare la strada per il domani».
Redazione Agenzia Stampa Italia
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