Nel corso della giornata, cui hanno dato adesione oltre duecento studiosi provenienti dai più importanti centri nazionali, saranno dibattuti gli aspetti più rilevanti ed innovativi nel campo delle malattie cardiovascolari, con particolare riferimento alla identificazione e al trattamento del paziente ad alto e basso rischio cardiovascolare di notevole rilievo. Particolare attenzione sarà riservata all'impiego dei nuovi farmaci e alle terapie non farmacologiche, mediante nutraceutici (come fitosteroli e berberina) per il trattamento delle ipercolesterolemie. Questi nuovi farmaci si sono rivelati efficaci e meno tossici rispetto a quelli tradizionali, e specificamente indicati per i pazienti a basso rischio, per i quali i farmaci tradizionalmente impiegati nei pazienti ad alto rischio (ad esempio gli infartuati) sono eccessivamente invasivi e, tra l’altro, costosi perché non rimborsabili.
Una relazione a parte, curata dalla Professoressa Leonella Pasqualini, Presidente della SISA umbra e medico presso la Clinica universitaria di Perugia, sarà riservata agli aspetti controversi della terapia antitrombotica e all'impiego dei nuovi farmaci anticoagulanti. Un tema attuale che la comunità medico scientifica sta seguendo con particolare attenzione. Solo da pochi giorni, infatti, anche in Italia questi farmaci possono essere prescritti e l’Ospedale perugino è registrato tra i centri autorizzati a farlo. Si tratta di una grossa novità nel campo delle terapie farmaceutiche che, in pratica, sostituirà il cumadin. “Un grande passo avanti, lo definisce la professoressa Pasqualini, perché i nuovi farmaci, a differenza del cumadin, non necessitano di monitoraggio costante”. In pratica, ci spiega, i nuovi anticoagulanti, che vengono assunti per via orale, non hanno interferenze di rilievo con gli effetti di altri farmaci e, pertanto, si sa che, ad una certa dose, corrisponde un effetto certo nel paziente, mentre il cumadin richiedeva un controllo costante dei propri effetti, e costringeva il paziente a sottoporsi a continui test protrombina, con tempi inevitabilmente lunghi per individuare le dosi giuste, disagi, e costi per il sistema sanitario.
Il convegno, davvero denso di argomenti, proseguirà con una sezione dedicata al dibattuto sul problema del rischio lipidico e della prevenzione cardiovascolare nel paziente che ha anche altre insufficienze, per esempio nefropatie e diabete. Un’altra relazione verterà su una terapia innovativa contro l’ipertensione resistente, basta su una metodica radiodiagnostica, la “tecnica di denervazione renale” che, per quanto invasiva, sembra particolarmente indicata per pazienti resistenti alle terapie tradizionali. Perugia, tra l’altro, è uno dei pochi centri che si stanno attrezzando per questa tecnica.
Sono poi previste relazioni specifiche nel settore della patologia vascolare, che verranno proposte da giovani ricercatori della clinica universitaria, che conferma così la sua vocazione di centro di ricerca. "Gli argomenti che verranno trattati – ci anticipa la Professoressa Leonella Pasqualini, sono una panoramica a trecentosessanta gradi sulle novità in materia di prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari. Certamente il convegno riflette la grande complessità della materia ma, data la attualità degli argomenti che verranno trattati, riteniamo che sarà un aggiornamento molto utile per gli operatori della materia”.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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