La Valutazione della Qualità della Ricerca fatta dall’ANVUR ha preso in esame i risultati della ricerca scientifica effettuata nel periodo 2004-2010 dalle Università Statali e non Statali, dagli Enti di Ricerca pubblici vigilati dal MIUR e da altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca su richiesta esplicita con partecipazione ai costi dell’esercizio di valutazione.
E c'é grande soddisfazione per i risultati ottenuti fra gli studiosi del Dipartimento di Chimica e Tecnologia del Farmaco della Facoltà di Farmacia di Perugia. Per l'occasione la redazione di Agenzia Stampa Italia é tornata ad incontrare il Prof. Benedetto Natalini, coordinatore, assieme alla Prof.ssa Cecchetti, dei due gruppi di ricerca.
Prof. Natalini, come si é arrivati a questo risultato?
"Le ricerche che hanno portato a questo risultato traggono origine da due scuole iniziate a cavallo fra gli anni settanta ed ottanta dai Professori Roberto Pellicciari ed Arnaldo Fravolini. La loro grande preparazione, il carisma e la profonda esperienza nel campo della progettazione di farmaci hanno permesso la formazione ed il consolidamento, nel tempo, di due gruppi di ricerca solidi e affermati nella chimica farmaceutica nazionale ed intenazionale. Questi studiosi, oggi, sono coordinati dal sottoscritto e dalla Prof.ssa Violetta Cecchetti, con il valido contributo di giovani ricercatori di talento. Vorrei sottolineare inoltre la recente attività del Prof. Pellicciari, co-fondatore di Intercept Pharmaceuticals, un’impresa biofarmaceutica con sede a New York (USA) finalizzata allo sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci per il trattamento delle malattie epatiche croniche, considerata dalle cronache finanziarie statunitensi ed internazionali una delle migliori imprese sul mercato borsistico NASDAQ."
Quali sono i progetti di ricerca in atto?
"Le principali linee di sviluppo sono incentrate sulla caratterizzazione delle vie di trasduzione genomiche e non genomiche di acidi biliari, la progettazione e sintesi di nuovi agenti neuroprotettivi, di inibitori delle pompe di efflusso batteriche, di nuovi agenti antivirali e di agenti antiprionici. Senza entrare nel dettaglio, questi studi comprendono progettazione, disegno, sintesi ed analisi di nuove molecole bioattive mediante l’impiego di strumenti e tecniche quali la modellistica molecolare, lo sviluppo di opportune vie sintetiche e l'elaborazione di metodiche analitiche in grado sia di valutare la qualità e la quantità della struttura in esame, sia di fornire informazioni preziose sui meccanismi di interazione molecolare, contribuendo incisivamente alla definizione del profilo chimico-fisico della molecola in esame."
Quali potrebbero essere, secondo Lei, le conseguenze del brillante risultato ottenuto dal Suo dipartimento?
"Confidiamo in particolare su almeno due effetti, uno di livello locale, l’altro di interesse nazionale. A livello locale, speriamo in un maggiore investimento economico in questo settore degli studi. Pur considerando il difficile periodo che stiamo attraversando, ci auguriamo che l’Amministrazione universitaria possa trovare i mezzi ed il modo per supportare efficientemente la ricerca in chimica farmaceutica, provvedendo a contribuire alle risorse necessarie per competere a livello internazionale.
A livello nazionale contiamo in una buona impressione presso l’opinione pubblica, tale da favorire le immatricolazioni ai corsi di Laurea Magistrale in Farmacia ed in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche dell’Università di Perugia.
Infatti, non solo il piazzamento di eccellenza nella Chimica Farmaceutica, ma anche la classifica medio-alta di altre discipline fondamentali, come la Farmacologia, la Tecnologia Farmaceutica e la Chimica Organica, fanno della Facoltà di Farmacia di Perugia una sede di alta qualificazione, dove studiare è stimolante, produttivo ed anche piacevole per le forti connessioni internazionali che offrono agli studenti la possibilità di conoscere e confrontarsi con i colleghi stranieri."
Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia