Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori (basati sulle quotazioni WTI e Brent, nonché tenendo conto del cambio) i prezzi attuali sono superiori di 6-7 centesimi rispetto al giusto livello al quale si dovrebbero attestare.
Una maggiorazione che, in termini annui, comporta ricadute per gli automobilisti pari a +84 Euro per costi diretti (ovvero per i pieni di benzina) e +68 Euro per costi indiretti (vale a dire per via delle ricadute dei costi dei carburanti sull’andamento complessivo di prezzi e tariffe).
Inoltre è bene notare che, su tali aumenti, i disordini in Egitto e nell’area del medio oriente pesano in maniera irrilevante.
“Tali aggravi che risultano del tutto intollerabili, specialmente in un momento critico come quello che le famiglie stanno attraversando.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per questo Federconsumatori e Adusbef ritengono necessario l'avvio di alcune misure nel settore energetico, per arginare la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie, particolarmente eroso in questi anni dall'incremento dei costi dei carburanti.
In particolare chiediamo:
a) l'attuazione di verifiche e controlli rigorosi sui prezzi dei carburanti in conseguenza delle variazioni delle quotazioni petrolifere (tra l'altro nel mirino dell'Antitrust Europea per presunte speculazioni).
b) una razionalizzazione della rete di distribuzione, a partire dall'incremento dei distributori indipendenti che consentono risparmi di 8-9 cent/litro.
c) l’eliminazione tassativa dell’incremento dell’IVA che avrebbe effetti disastrosi sull'economia: basti pensare all'effetto moltiplicatore che avrebbe tale aumento sui carburanti utilizzati per il trasporto dei beni di largo consumo.
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