Tutto normale, nessuna polemica pubblica anche se i social network cominciano ad infiammarsi. Anzi no, in due giorni dalla scomparsa di Rame non hanno mai smesso di essere roventi.
Nelle ultime ore l'ex consigliere regionale Chiara Colosimo sarebbe salita alla ribalta delle cronache per tweet che, secondo alcuni network, avrebbero mancato di rispetto alla defunta.
In realtà, anche in queste ore, Colosimo non ha espresso giudizi pesanti, solo riflessioni sia sul passato dell'attrice sia sulle vicende che la legano ad una difesa d'ufficio di terroristi rimasti impuniti.
Leggiamo qualcosa, di oggi:
"ma erano altri tempi, bisogna contestualizzare; sicuramente lei sbagliò x ideologia ma almeno nel giorno del funerale...no?" scrive Giorgio B. sulla bacheca TW della ragazza. E lei replica:
"nel giorno del funerale cosa? devo fingere che non ha aiutato il soccorso rosso? Quello che proteggeva chi sparava? NO".
Più duro e ai limiti della querela l'intervento del profilo pubblico di un collettivo: "E' inutile, sei troppo stupida per capire che cosa hanno fatto i tuoi amici fascisti a Franca. Dimettiti dalla dignità". E Chiara replica:
"come sempre grazie dei complimenti. Poi mi spiegherai cosa ha fatto invece il tuo amico Lollo ai ragazzini di Primavalle"
Insomma, niente di che, poco più di una semplice diatriba e non vilipendio. Cosa invece che salta all'occhio e che potrebbe sconquassare l'animo di un lettore attento è il fatto che lo stupro che Franca Rame subì nei '70 appaia, a molti suoi fan, come peggiore e più crudele del Rogo di Primavalle. Per farla breve: il rogo e la difesa garantita ad Achille Lollo dovrebbe essere contestualizzati, come scrive Giorgio e poco importa se sono morti due giovanissimi.
Sono passati 40 anni da quella tragica notte del 16 Aprile 1973, ma la retorica anti fascista non è mai andata in pensione, contagiando anche oggi migliaia di persone convinte che i morti si dividano in morti comunisti e morti qualunque.ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione